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Milano

Addio al Rifugio di Fratel Ettore

L'Associazione Missionari del Cuore Immacolato di Maria chiude la storica struttura di via Sammartini

9 Dicembre 2010

L’Associazione Missionari del Cuore Immacolato di Maria, Opera Fratel Ettore, dice addio allo storico Rifugio di via Sammartini, aperto da fratel Ettore Boschini nel 1979 e chiuso dal 2008 per il grave deterioramento dei locali. Il lavoro di assistenza, ovviamente, continua nelle sedi di Seveso, a Milano-Affori, a Novate, Bucchianico, Bogotà (Colombia). «Per la ristrutturazione abbiamo ricevuto l’offerta di generosi contributi insieme alla completa disponibilità delle Ferrovie dello Stato – spiega Sorella Teresa in un comunicato -. Siamo molto riconoscenti a chi si è volenterosamente impegnato per la buona riuscita del progetto, sia con ingenti cifre, che con la ricerca di soluzioni tecniche, ma siccome la somma necessaria al risanamento era troppo alta, abbiamo deciso di declinare l’offerta. In molti saranno dispiaciuti per la perdita di un luogo di altissimo valore simbolico e spirituale. Dispiace anche a noi, ma siamo convinti sia necessario fare delle scelte coerenti con lo spirito di povertà che abbiamo ereditato da Fratel Ettore». L’Associazione Missionari del Cuore Immacolato di Maria, Opera Fratel Ettore, dice addio allo storico Rifugio di via Sammartini, aperto da fratel Ettore Boschini nel 1979 e chiuso dal 2008 per il grave deterioramento dei locali. Il lavoro di assistenza, ovviamente, continua nelle sedi di Seveso, a Milano-Affori, a Novate, Bucchianico, Bogotà (Colombia). «Per la ristrutturazione abbiamo ricevuto l’offerta di generosi contributi insieme alla completa disponibilità delle Ferrovie dello Stato – spiega Sorella Teresa in un comunicato -. Siamo molto riconoscenti a chi si è volenterosamente impegnato per la buona riuscita del progetto, sia con ingenti cifre, che con la ricerca di soluzioni tecniche, ma siccome la somma necessaria al risanamento era troppo alta, abbiamo deciso di declinare l’offerta. In molti saranno dispiaciuti per la perdita di un luogo di altissimo valore simbolico e spirituale. Dispiace anche a noi, ma siamo convinti sia necessario fare delle scelte coerenti con lo spirito di povertà che abbiamo ereditato da Fratel Ettore».