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Stranieri

A Sesto San Giovanni non c’è posto per i rom

La giunta di centro-sinistra ha innalzato una recinzione per impedire l'accesso all'area accanto alla ferrovia, occupata da anni

di Andrea LEGNI Redazione

8 Giugno 2010

A Sesto San Giovanni non c’è posto per i rom. La giunta di centro-sinistra allargata alla sinistra radicale guidata da Giorgio Oldrini, sindaco dal 2002, ha deciso di costruire una recinzione per impedire a circa 25 rom l’accesso all’area accanto alla ferrovia che hanno abitato fino a oggi. La recinzione metallica, la cui costruzione è iniziata ieri, andrà a “murare” l’ultima possibilità di accesso all’area, quella che permette di accedere al campo attraversando i binari ferroviari, mentre gli altri accessi erano già stati resi impraticabili con la costruzione di due recinzioni che impediscono l’accesso dall’arteria stradale Sesto-Monza e da via Luini.
«Si è deciso di costruire la recinzione perché la situazione era diventata insostenibile – afferma l’addetto stampa della giunta, Alberto Covini -. Da tempo i residenti chiedevano il ripristino della legalità e denunciavano l’aumento dei furti in appartamento, mentre le forze dell’ordine erano costrette a sgomberare il campo con cadenza quasi settimanale, perché veniva continuamente rioccupato. Inoltre, tre anni fa due rom sono morti, investiti dal treno mentre attraversavano i binari, quindi è una costruzione che viene attuata anche per la loro sicurezza».
Ma dietro alla costruzione del recinto ci sono anche ragioni economiche, come ammette lo stesso Covini: «Sull’area abitata dai rom sorgeranno alcuni capannoni artigiani e anche per questo è necessario sgomberare l’area». La giunta non ha previsto alcuna possibilità abitativa alternativa per i rom: «Sesto è un Comune piccolo e densamente abitato: non c’è spazio per un campo rom – prosegue Covini -. Inoltre, in assenza di un piano regionale, non vi sono neanche le risorse economiche necessarie».
L’opposizione di centro-destra, intanto, rivendica la propria vittoria politica: «Noi ci siamo sempre battuti per questa recinzione e la giunta di sinistra, decidendo di costruirla, ammette la propria sconfitta politica – ha affermato Antonio Lamiranda, capogruppo del Pdl in Consiglio comunale -. Questa è la vittoria della nostra idea di legalità contro il loro modello di inclusione, che ha fallito». A Sesto San Giovanni non c’è posto per i rom. La giunta di centro-sinistra allargata alla sinistra radicale guidata da Giorgio Oldrini, sindaco dal 2002, ha deciso di costruire una recinzione per impedire a circa 25 rom l’accesso all’area accanto alla ferrovia che hanno abitato fino a oggi. La recinzione metallica, la cui costruzione è iniziata ieri, andrà a “murare” l’ultima possibilità di accesso all’area, quella che permette di accedere al campo attraversando i binari ferroviari, mentre gli altri accessi erano già stati resi impraticabili con la costruzione di due recinzioni che impediscono l’accesso dall’arteria stradale Sesto-Monza e da via Luini.«Si è deciso di costruire la recinzione perché la situazione era diventata insostenibile – afferma l’addetto stampa della giunta, Alberto Covini -. Da tempo i residenti chiedevano il ripristino della legalità e denunciavano l’aumento dei furti in appartamento, mentre le forze dell’ordine erano costrette a sgomberare il campo con cadenza quasi settimanale, perché veniva continuamente rioccupato. Inoltre, tre anni fa due rom sono morti, investiti dal treno mentre attraversavano i binari, quindi è una costruzione che viene attuata anche per la loro sicurezza».Ma dietro alla costruzione del recinto ci sono anche ragioni economiche, come ammette lo stesso Covini: «Sull’area abitata dai rom sorgeranno alcuni capannoni artigiani e anche per questo è necessario sgomberare l’area». La giunta non ha previsto alcuna possibilità abitativa alternativa per i rom: «Sesto è un Comune piccolo e densamente abitato: non c’è spazio per un campo rom – prosegue Covini -. Inoltre, in assenza di un piano regionale, non vi sono neanche le risorse economiche necessarie».L’opposizione di centro-destra, intanto, rivendica la propria vittoria politica: «Noi ci siamo sempre battuti per questa recinzione e la giunta di sinistra, decidendo di costruirla, ammette la propria sconfitta politica – ha affermato Antonio Lamiranda, capogruppo del Pdl in Consiglio comunale -. Questa è la vittoria della nostra idea di legalità contro il loro modello di inclusione, che ha fallito».