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Dalla Fondazione Welfare Ambrosiano un aiuto per gli “atipici”

Interverrà a favore di quanti non hanno accesso al welfare tradizionale. Il sindaco Letizia Moratti: «Avrà una dotazione di otto milioni di euro». Saranno ammessi anche gli stranieri e le coppie di fatto

13 Gennaio 2009

13/01/2009

Dopo due anni di lavoro, è stata presentata ieri la Fondazione Welfare Ambrosiano, costituita dal Comune di Milano, dalla Provincia, dalla Camera di Commercio e dai sindacati confederali (Cgil, Cisl e Uil). «Con una dotazione di otto milioni di euro, la Fondazione si propone di rispondere alle esigenze di lavoratori atipici, precari e dei loro familiari», ha spiegato il sindaco di Milano Letizia Moratti. Vale a dire quanti sono esclusi dalle tutele garantite dal welfare tradizionale.

Molti i dettagli da definire: dai nomi dei dirigenti ai criteri di erogazione delle forme di sostegno. I finanziamenti verranno erogati anche sotto forma di microcredito: mutui a tassi inferiori a quelli di mercato per chi non può dare garanzie. Il programma è che la Fondazione entri in funzione a partire da marzo.

«Si è discusso molto e i tempi si sono prolungati – ha rilevato Onorio Rosati, segretario generale della Camera del Lavoro di Milano -. Il risultato è uno strumento che amplifica l’integrazione, non ci sono barriere: potranno accedere anche coppie di fatto e cittadini stranieri». Il criterio di fondo è uno solo: «Andare in aiuto di chi lavora a Milano, non solo di chi ci vive – ha precisato Massimo Ferilli, della Camera di Commercio -. Per limitare lo scivolamento verso una fascia di povertà che rischia di ampliarsi».

Non si tratta però di uno strumento pensato in funzione della crisi economica che ha colpito il Paese negli ultimi mesi: «Abbiamo iniziato a progettare la Fondazione due anni fa – ha aggiunto Rosati -. Oggi invece chiediamo al sindaco di aprire un tavolo anti-crisi a Milano: le risorse per affrontare questo momento di difficoltà ci sono. Occorre elaborare strategie comuni».