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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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Erba e Canzo

Lions + Caritas = Fa bene

Un progetto per far fronte alle «nuove povertà»: in negozi aderenti all’iniziativa i clienti possono acquistare prodotti non deperibili, pagandoli, ma lasciandoli in giacenza perché siano distribuiti a persone e famiglie in difficoltà

28 Aprile 2016

Sabato 30 aprile, con una raccolta straordinaria, tra Erba e Canzo nasce il progetto «Fa bene», iniziativa per far fronte alle «nuove povertà» generate dalla crisi, che hanno colpito persone fin qui estranee al problema (famiglie mono-genitoriali, disoccupati, precari, separati, ecc) e per questo restie a manifestare disagio e a chiedere aiuto.

Il progetto – frutto di una partnership tra Lions Club Erba (e la sua articolazione giovanile dei Leo) e Caritas, e patrocinato dai Comuni di Erba e di Canzo – consiste nell’acquisto di generi alimentari destinati a persone e famiglie in difficoltà. Recandosi nei piccoli esercizi commerciali al dettaglio aderenti all’iniziativa, i clienti, oltre alla spesa personale, possono acquistare altri prodotti non deperibili, pagandoli regolarmente, ma lasciandoli in giacenza presso il negozio. L’esercente provvede a “stoccare” i prodotti acquistati e a consegnarli agli addetti Caritas, che passano a ritirarli in giorni e orari prestabiliti, per poi distribuirli alle famiglie destinatarie.

«In vista del centenario di fondazione del Lions Club International (che ricorrerà nel 2017) ci è stato chiesto di operare e concentrare le risorse in quattro ambiti: vista, ambiente, giovani e fame – spiega Antonio Porta, presidente del Lions Club erbese -. Così è nato “Fa Bene”, prendendo spunto da un’iniziativa analoga sviluppatasi nel Torinese. Siamo partiti lo scorso anno, un po’ in sordina, mentre stavolta abbiamo potenziato la promozione dell’iniziativa». «Fa bene» mira a diventare una componente fissa della spesa sul territorio: «In effetti l’aspetto qualificante della nostra proposta è la sua vocazione a diventare una presa di coscienza ordinaria, un impegno costante per sollecitare nella popolazione una solidarietà filantropica quotidiana e non una mera elemosina», conferma Porta.