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Palazzo Marino

Libera, Protocollo col Comune

Don Ciotti e il sindaco Pisapia stipulano intesa per l’utilizzo dei beni confiscati

28 Novembre 2011

Venerdì 25 novembre a Palazzo Marino è stato firmato il protocollo d’intesa tra il Comune di Milano e “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” – Coordinamento di Milano e provincia. Le finalità del documento sono «la piena affermazione e la quotidiana promozione dei valori della legalità, della solidarietà e della giustizia sociale» e i contenuti dell’intesa riguardano il pieno utilizzo dei beni confiscati alle mafie; la promozione dell’educazione alla legalità, alla responsabilità e alla cittadinanza attiva; la ricerca e la documentazione sui temi delle mafie.

A sottoscrivere il documento sono stati il sindaco di Milano Giuliano Pisapia e il presidente di Libera don Luigi Ciotti. Hanno controfirmato il protocollo l’assessore alle politiche Pierfrancesco Majorino e la referente del coordinamento milanese Ilaria Ramoni. Alla cerimonia è intervenuto anche Nando dalla Chiesa, presidente del comitato di esperti antimafia nominato dal Sindaco Pisapia e presidente onorario di Libera.

Al termine, presso la sede delle Acli milanesi, si è tenuta l’assemblea provinciale del coordinamento di Libera, a cui sono intervenuti sia don Ciotti, sia dalla Chiesa. Nel corso della seduta si sono tenute le elezioni per la nomina del referente provinciale, vista la scadenza del mandato statutario. È stata confermata all’unanimità l’avvocato Ilaria Ramoni, impegnata da anni nell’associazione, anche nell’ufficio legale nazionale.

«Dopo tre anni di impegno del nostro coordinamento i risultati positivi sono stati davvero tanti – ha dichiarato -, non da ultimo la sempre maggiore presa di coscienza collettiva del problema mafie a Milano. Libera, insieme ad altri soggetti associativi e alle istituzioni locali, è pronta a rilanciare l’impegno sul versante della prevenzione dei fenomeni mafiosi, fermo restando che dobbiamo essere assolutamente grati alla magistratura per il lavoro svolto anche in questi anni.

«Occorre ribadire – ha aggiunto – la necessità di un’antimafia del fare: i percorsi educativi e di animazione del territorio, lo sviluppo dei progetti sui beni confiscati alle organizzazioni mafiose, la vicinanza e l’assistenza alle vittime di reati e ai testimoni di giustizia sono gli ambiti che Libera pratica e intende potenziare per far sì che i risultati di magistratura e di forze dell’ordine nel contrasto alle mafie non vadano dispersi».