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Fede e salute

La speranza, un fattore di cura

Resi pubblici gli atti del convegno svoltosi nel novembre del 2015 all’Istituto Nazionale dei Tumori con l’intervento del cardinale Scola

22 Aprile 2016

Sono stati resi pubblici (in allegato nel box a sinistra) gli atti del convegno «Cura della speranza. Speranza nella cura», svoltosi il 27 novembre 2015 all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, con l’intervento del cardinale Angelo Scola.

Al centro del convegno una ricerca scientifica intitolata Hope in cancer patiens: the relational domain as a crucial factor (La speranza nei pazienti con cancro: la relazione umana come un fattore cruciale) e il cui referente principale è don Tullio Proserpio, cappellano dell’Istituto. Un lavoro pubblicato nel maggio del 2015 dalla rivista scientifica Tumori journal, al quale, assieme a Proserpio, hanno collaborato diversi specialisti di una équipe multidisciplinare dell’Istituto. Una “fotografia” per fermare un concetto, quello della speranza, tutt’altro che statico. In questi ultimi anni diverse ricerche pubblicate a livello internazionale hanno riscoperto il valore della preghiera come possibilità terapeutica.

Ma in questo lavoro milanese ci sono elementi nuovi. Nel corso di una giornata 300 pazienti dell’Istituto hanno ricevuto un questionario che comprendeva una serie di domande sulla speranza provata e anche sulle convinzioni religiose che sostengono le persone in un passaggio così difficile come la malattia. Quesiti erano previsti anche sulle buone relazioni. Il tutto messo a punto con un metodo statistico che garantiva l’efficacia delle risposte nell’andare poi a trarre le conclusioni da quanto emerso. «Il punto di novità sta proprio nel fatto che questa conferma proviene da un lavoro condotto con una metodologia rigorosa, tipica del mondo della scienza», sottolinea don Proserpio.