Link: https://www.chiesadimilano.it/news/milano-lombardia/in-festa-per-emanuele-il-figlio-nigeriano-2-145509.html
Sirio 09 - 15 dicembre 2024
Share

Erba

In festa per Emanuele, il figlio nigeriano

Storie di integrazione nella comunità che ospita profughi dall’Africa. Ha soffiato
la prima candelina il piccolo di una giovane coppia arrivata durante l'emergenza

di Nino PISCHETOLA

7 Gennaio 2013

Due mini alloggi della Caritas della Comunità pastorale di S. Eufemia e altri due appartamenti presi in affitto ospitano oggi buona parte dei 25 profughi arrivati durante l’emergenza a Erba e in un primo momento alloggiati in un hotel.

Tra questi ci sono due giovani coppie provenienti dalla Nigeria, entrambe hanno avuto un figlio: la prima un maschietto che ha appena compiuto un anno e l’altra una bimba nata nel marzo scorso. Sono due famiglie cattoliche e hanno vissuto questi arrivi come un dono di Dio nella loro nuova terra e così hanno battezzato i piccoli con i nomi di Emanuele ed Emanuela.

I genitori stanno svolgendo tirocini formativi promossi dalla Caritas attraverso la Fondazione San Carlo in due aziende di Erba, hanno fatto una buona pratica, si sono fatti conoscere e ci si augura a presto una possibilità di assunzione. Pian piano si sono anche inseriti nella comunità cristiana e domenica scorsa, nella Casa della Gioventù in via Battisti, sede anche della scuola di italiano che stanno frequentando, c’è stata una bella festa per il primo compleanno di Emanuele, con la presenza di amici nigeriani, volontari e altri profughi conosciuti in questa loro esperienza di migrazione. Oltre alle due giovani famiglie della Nigeria la Caritas di Erba ospita anche un gruppo di 11 giovani somali, che hanno svolto in questi mesi corsi di formazione non solo di lingua ma anche di approccio agli impianti elettrici e di saldatura.

«La Caritas di Erba ha garantito loro che l’accoglienza non termina con la fine della fase di emergenza – assicura Giovanna Marelli, responsabile Caritas della Comunità pastorale S. Eufemia – ma, tenuto conto del loro desiderio di diventare autonomi, ha deciso di accompagnarli per il tempo necessario. Naturalmente il primo obiettivo è il lavoro».