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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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Nella Settimana Santa

In Cattedrale una pagnotta con la forma del Duomo

È il logo di “Pane in piazza”, iniziativa promossa dai Missionari Cappuccini con la collaborazione della storica famiglia di panificatori Marinoni e il patrocinio del Comune di Milano, per raccogliere fondi per portare lavoro e pane in Etiopia. Fra Mauro Miselli: «Facciamo appello alla tradizionale generosità dei milanesi e delle aziende lombarde»

28 Marzo 2018

Al via la complessa, ma entusiasmante, macchina organizzatrice della settimana del “Pane in piazza a Milano”, iniziativa benefica curata quest’anno dal Centro missionario dei Frati Cappuccini di piazza Cimitero Maggiore 5 in collaborazione con la famiglia Marinoni, sinonimo della panificazione meneghina dal lontano Cinquecento.

Il progetto ha il patrocinio del Comune di Milano e il sostegno dell’Arcivescovo monsignor Mario Delpini, al quale proprio nei giorni scorsi è stato presentato il logo della manifestazione. Si tratta di una pagnotta raffigurante il Duomo di Milano incorniciato da una spiga ed è stato creato da Cesare Marinoni insieme all’amico panettiere Luca Piantanida di Coggiola. L’opera è stata donata all’Arciprete del Duomo monsignor Gianantonio Borgonovo, che la terrà esposta durante tutte le funzioni della Settimana Santa.

Successivamente, da lunedì 7 a lunedì 14 maggio, dalle 8 alle 22, in concomitanza della kermesse “Milano Food City”, 80 panificatori italiani volontari si ritroveranno in una vasta area coperta da una tensostruttura in piazza Duomo (lato Palazzo Carminati) per offrire ai cittadini gustose specialità regionali impastate al momento, allo scopo di raccogliere fondi per un grande progetto a Dire Dawa (Etiopia), la costruzione di un vero e proprio stabilimento per la panificazione con tanto di  laboratorio e negozio, battezzato “St Augustine Bakery”.

In Etiopia la carenza di cibo è ormai gravissima a causa della continua altissima inflazione che ha portato la materia prima del pane a costi proibitivi. Lo stabilimento sorgerà su un terreno di 500 metri quadri appartenente al Vicariato apostolico e dovrà avere una capacità produttiva di 300 tonnellate per colmare l’enorme divario fra domanda e offerta di pane su tutto il territorio. Vi lavoreranno decine di etiopi e i profitti sosterranno orfanotrofi, scuole e ambulatori.

Grazie alla donazione di una panetteria milanese, si sta provvedendo alla logistica dei macchinari necessari: macchina spezzatrice e stampatrice, impastatrice, chifferatrice, laminatoio, macchina e cella a lievitazione programmata. Alcuni apprendisti panificatori verranno in Italia per imparare l’arte presso un istituto lombardo di formazione professionale, mentre un docente si fermerà a Dire Dawa per completare la loro preparazione sul campo.

Sotto l’ideale protezione della Madonnina, “Pane in piazza” celebrerà insomma il pane quale alimento da sempre simbolo di vita e concretamente indispensabile in tante parti del mondo per la sopravvivenza delle popolazioni, nonché occasione di attività professionale dove il lavoro non c’è.

Spiega il coordinatore del progetto, fra Mauro Miselli: «La realizzazione del panificio dedicato a Sant’Agostino in Etiopia inizierà dopo Pasqua. È tutto pronto, facciamo appello al tradizionale buon cuore dei cittadini e della imprenditoria lombarda perché ci diano il loro sostegno: mai come oggi è indispensabile aiutare i Paesi in difficoltà a trovare al loro interno le risorse, creando lavoro e portando il buon pane a chi ha fame. Per i milanesi “Pane in piazza” può essere un’occasione di riscoprire un’identità comune improntata a un rinnovato umanesimo al di là di ogni ideologia».

Cesare Marinoni, figura chiave della manifestazione, figlio di Antonio, “mitico” Presidente dei panificatori milanesi negli anni Ottanta, ha già dato il buon esempio, iniziando ad attrezzare proprio a Dire Dawa, insieme ai Missionari Cappuccini, un primo piccolo panificio. «La start-up vedrà la luce in giugno – spiega – e i primi due mesi seguirò la gestione del forno in loco. Mi auguro che a seguire possa prendere vita lo stabilimento St.Agustine Bakery, una vera e propria azienda che può contribuire a migliorare rapidamente e tangibilmente la situazione economico-sociale della città e del suo territorio».