Link: https://www.chiesadimilano.it/news/milano-lombardia/farsi-prossimo-al-popolo-rom-170394.html
Sirio dal 17 al 23 novembre 2025
Radio Marconi cultura
Share

Esperienze

Farsi prossimo al popolo Rom

Valerio Pedroni, responsabile della Fondazione Somasca, da dieci anni al fianco di queste popolazioni a Milano: «Lavoriamo per impegnare le persone a rendersi capaci di costruirsi una vita integrata»

di Rosangela VEGETTI

13 Giugno 2017

Ai Rom vengono attribuite solo categorie solo denigratorie – come zingari o nomadi -, per scendere poi a quelle ancora più negative di fuorilegge, asociali, ladri di bambini (anche mia madre mi diceva di star lontana dagli zingari perché rubano i bambini, e la cosa curiosa è che gli stessi Rom dicono ai figli di non avvicinare gli estranei stranieri per non essere rapiti!). Insomma non ci si conosce e ci si teme reciprocamente.

Nella realtà c’è una popolazione che vive tra noi in massima povertà e per uscirne deve nascondere la propria origine. «Nulla si conosce della lingua, della letteratura, della scultura, della pittura e della musica romanì – afferma il professor Santino Spinelli, già docente di Lingua e cultura romanì all’Università degli Studi di Trieste -. Sono comunità dimenticate dalla storia, decimate dalle persecuzioni nazi-fasciste, ma che pure hanno contribuito a costruire l’Europa e hanno ispirato artisti mondiali».

Oggi si sta compiendo un lento e significativo passo di cambiamento, con diversi giovani che vanno a scuola e si avviano al lavoro, e famiglie che approdano a situazioni abitative in affitto e persino in proprietà. Un percorso che coinvolge persone e associazioni non disposte a demordere davanti a fallimenti o a critiche infondate.

Il primo passo è il riconoscimento dei diritti umani fondamentali per queste comunità marginali, che portano caratteri culturali e linguistici propri, ma che al tempo stesso sono composte da famiglie e persone in fragilità. «Il lavoro di accompagnamento di queste famiglie per uscire dell’esclusione sociale è lungo e difficile – testimonia Valerio Pedroni, responsabile della Fondazione Somasca, che da dieci anni opera nei campi regolari di Milano con l’appoggio dei servizi comunali e di altri soggetti (Opera San Francesco, Caritas Ambrosiana, Casa della Carità) -. Il criterio di intervento è soprattutto quello di rinforzare il tessuto umano positivo di ciascuna persona per impegnarla e indirizzarla a migliorarsi nel rendersi capace di costruirsi una vita integrata. L’atteggiamento diffuso è quello di considerare il fattore “Rom” in maniera stereotipata, quando invece si tratta di affrontare i problemi di persone e individui in situazioni di complessità».

Per introdursi nel sentire di una giovane rom è di lettura davvero avvincente il libro Sono rom e ne sono fiera (ed. Alegre, Roma), biografia di Anina CiuCiu, nativa romena, oggi a Parigi dove frequenta la Sorbona e si prepara a diventare magistrato per difendere i diritti fondamentali della sua gente in ogni parte del mondo.