Giovedì 26 marzo in via Padova 36 a Milano ha aperto una moderna e accogliente caffetteria dove si può degustare e acquistare “Beso”, il caffè in capsula “quattro volte buono”: all’origine, per l’ambiente, verso i più deboli e buono da gustare.
Il caffè in capsula Beso rappresenta una novità sul mercato italiano: è infatti il primo caffè Biologico, Eco e Solidale, confezionato in una capsula completamente riciclabile, prodotta e commercializzata da persone svantaggiate. Il progetto è una nuova sfida sociale e imprenditoriale di tre cooperative sociali milanesi: Chico Mendes, storico rivenditore di prodotti del commercio equo e solidale; Vesti Solidale, specializzata nell’imprenditoria sociale e inserimento lavorativo; Bee4.Altrementi, per l’inserimento lavorativo di detenuti. Insieme al Consorzio Farsi Prossimo, composto dalle cooperative sociali di Caritas ambrosiana, hanno deciso di unire le forze e costituire il consorzio Laboratorio del Caffè.
«Il porzionato è l’unico settore dinamico all’interno del mercato del caffè. Le famiglie italiane che usano le capsule di caffè sono oggi 2,6 milioni e in soli 4 anni sono aumentate dell’11% – osserva Stefano Magnoni di Chico Mendes -. Le capsule in Italia attualmente costituiscono una parte considerevole di rifiuti indifferenziati. Per questa ragione quando abbiamo pensato di entrare in questo settore di mercato con il nostro caffè abbiamo pensato ad un involucro che fosse composto con materiale plastico per il 100% riciclabile».
È nato così Beso, il primo caffè in capsula a basso impatto ambientale, frutto di una filiera produttiva etica dall’origine fino alla commercializzazione. Il caffè Beso proviene, infatti, dai piccoli agricoltori delle rete Fair Trade ed è coltivato secondo criteri che rispettano l’ambiente e i lavoratori. Tutta la fase di lavorazione e confezionamento avvengono in Italia ad opera delle cooperative sociali promotrici.
«Grazie al coinvolgimento di soggetti della cooperazione sociale con una solida tradizione alle spalle creiamo opportunità di impiego per quei lavoratori “deboli” ma che hanno capacità e voglia di fare», osserva Francesco Bernasconi della Cooperativa Bee4.Altrementi.
Tutte le tappe che portano il caffè Beso dal campo in cui è coltivato al cliente sono caratterizzate da questa logica, vero marchio di fabbrica dell’operazione.
Per esempio, l’assistenza commerciale ai clienti è affidata a un call center con sede all’interno del carcere di Bollate e viene svolta da personale detenuto. Nella lavorazione del caffè in capsule, nel confezionamento e nell’assistenza tecnica vengono impiegate persone svantaggiate, tra cui persone con disabilità psichica e fisica e disoccupati di lunga periodo altrimenti esclusi dal mercato del lavoro.
Complessivamente il consorzio Laboratorio Caffè solo per questa iniziativa ha già assunto 10 persone svantaggiate.
A rafforzare ancora il contenuto etico dell’iniziativa, i promotori si impegnano a donare un centesimo di euro per ciascuna capsula venduta, a sostegno di uno dei tanti progetti di solidarietà promossi dal Consorzio Farsi Prossimo: dagli alloggi per madri sole ai centri di accoglienza per senzatetto.
«In questo modo, per la prima volta, siamo in grado di proporre ai consumatori un caffè biologico, ecologico e solidale e anche sociale, perché dei frutti di questa impresa commerciale beneficeranno anche persone in difficoltà», osserva Carmine Guanci della Cooperativa Vesti Solidale, parte del Consorzio Farsi Prossimo.
L’iniziativa è stata realizzata grazie al contributo di Fondazione Cariplo e Fondazione Vismara.
Cos’è ViaPadova36
Gli spazi del negozio Beso sono inseriti nell’edificio di via Padova36, un progetto di housing sociale realizzato da Abitare Sociale Metropolitano impresa sociale srl e dal Fondo Immobiliare di Lombardia – Comparto Uno; il progetto viaPadova36 è stato realizzato grazie al contributo di Fondazione Cariplo e Regione Lombardia ed è stato inaugurato a novembre 2014. Beso completa così gli spazi commerciali fronte strada di ViaPadova36. L’altro è il negozio Share (Second Hand Reuse), il primo negozio di abbigliamento di qualità di seconda mano con finalità sociali promosso dalla cooperativa sociale Vesti Solidale e aperto a marzo 2014.