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Fede e storia

A Monza il cardinal Cantoni inaugura l’Anno dedicato a san Gerardo

Il vescovo di Como ha presieduto la celebrazione per il compatrono monzese, ma venerato anche in terra comasca, fondatore nel XII secolo di un ospedale per poveri e malati

6 Giugno 2023
Il cardinal Cantoni in preghiera davanti all'urna di san Gerardo (foto di Antonella Spinelli)

«Mediante un anno straordinario, dedicato alla speciale venerazione di San Gerardo, il Signore ci dona una nuova occasione di rinnovamento spirituale, un tempo speciale in cui crescere nella fede e testimoniare con slancio e nuovo fervore la carità di Dio, di cui come cristiani siamo chiamati ad essere segno». Lo ha detto stamani il cardinale Oscar Cantoni, vescovo di Como, nell’omelia in occasione della festa di san Gerardo a Monza presiedendo la solenne celebrazione nella chiesa di San Gerardo al Corpo che custodisce le spoglie del compatrono monzese..

«San Gerardo, tanto amato dal popolo di Dio che è Monza, ma anche molto venerato come grande taumaturgo nella parrocchia comasca di Olgiate, è lo strumento vivo di cui si avvale la provvidenza di Dio, mediante questo tempo particolare di grazia, per trasformare la nostra vita – ha aggiunto -, così da permettere a ciascuno di noi di diventare sempre più testimoni operosi e annunciatori fedeli della carità di Cristo».

Dal cardinal Cantoni l’invito a «fare nostra la logica di Dio, che è quella del farsi carico dell’altro, nella imitazione degli stessi sentimenti di Gesù, imparando a diventare cioè compassionevoli, senza girarci da un’altra parte o a dire “che si arrangino” come spesso capita nella nostra cultura della indifferenza».

«I Santi non hanno bisogno del nostro applauso, né della nostra ammirazione. Essi si presentano semplicemente come veri modelli di vita, strumenti inquietanti della Provvidenza per convincerci che è ancora oggi possibile per noi imitare il loro grande esempio e coltivare la carità di Dio mediante una coraggiosa condivisione, all’interno della nostra vita ordinaria, delle sofferenze dei nostri fratelli e così diventare immagine viva dell’amore di Dio».

In conclusione, il vescovo di Como ha incoraggiato i fedeli a sentirsi «onorati e pienamente grati perché il Signore vuole usarci come suoi collaboratori, quali strumenti efficaci della sua misericordia. Chiediamo la grazia di poter vivere al suo servizio, così che gli altri, vedendoci, possano lodare e benedire il Signore, amante e difensore della vita di tutti. San Gerardo ci insegni, una volta ancora, che la vera compassione consiste nel prendere su di noi i dolori e le ferite altrui, nel farci carico delle necessità materiali e spirituali dei nostri fratelli e sorelle, a imitazione di Gesù, che ci ha amati e ha donato tutto sé stesso per noi». (F.P.)

 

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