Il pensionato studentesco, che verrà inaugurato il prossimo 14 ottobre, sarà gestito da “La Cordata”, una cooperativa sociale fondata nel 1992 su ispirazione dell’Agesci (Associazione guide e scout cattolici italiani). Quali sono le caratteristiche proprie di questo pensionato e come si inserisce nel Villaggio Barona? E tra i progetti futuri anche strutture alberghiere. Ne abbiamo parlato con Claudio Bossi, direttore della cooperativa.
di Cristina Conti
Di che cosa si occupa “La Cordata”?
La nostra attività riguarda essenzialmente due ambiti. Da un lato ci occupiamo di servizi educativi per i giovani, dalle comunità alloggio agli ostelli della gioventù per fasce deboli della popolazione o a rischio di emarginazione, e di housing sociale, per dare una risposta concreta di servizi abitativi alle fasce deboli e non.
Come si inserisce tutto questo nel Villaggio Barona?
Il nostro contributo riguarda soprattutto i servizi educativi e dunque il pensionato integrato, che tra qualche giorno verrà finalmente inaugurato.
Cosa significa “integrato”?
Significa che oltre ai “normali” studenti universitari e lavoratori, che rappresentano i due terzi dei nostri utenti, ci saranno anche ragazzi usciti dalle comunità alloggio. Il nostro obiettivo è quello di garantire a questi ultimi un ingresso in un contesto sociale normale e non emarginalizzante. Vogliamo dare a questa esperienza una funzione educativa molto forte sulla relazione tra le persone. Mi sembra che sia una lezione molto importante soprattutto per una grande città come Milano, dove spesso non si conoscono nemmeno i vicini di casa.
Come sarà strutturato il pensionato?
Al suo interno ci saranno 4 appartamenti bilocali che ospiteranno madri sole con bambini. Ci saranno poi posti letto per studenti e lavoratori e camere con i ragazzi usciti dalle comunità alloggio. Grandi spazi, sale per prendere tisane su ogni piano e sale lettura garantiscono momenti di incontro tra le diverse persone che vivono nel pensionato. Ma per garantire una più forte presenza sul territorio, saranno presenti anche strutture dedicate ad attività aperte a tutti, anche a chi è all’esterno del villaggio. Una mediateca con 50 postazioni per navigare in internet, un auditorium per incontri e convegni e un anfiteatro all’aperto per gli spettacoli estivi saranno un servizio per tutto il quartire. Ci sarà poi un ristorante che permetterà di mangiare bene senza spendere molto.
Il vostro contributo riguarderà anche altre attività all’interno del villaggio?
Sì. Verranno realizzati degli alberghi che avranno tutte le caratteristiche di un normale tre stelle ma con prezzi molto inferiori allo standard milanese. Le camere singole infatti partiranno dai 50 euro, mentre quelle doppie dai 35. Un taglio netto ai prezzi, dunque, tenendo conto che lo standard milanese è a partire dai 70 euro. Clienti saranno persone comuni che vengono a Milano per lavoro come free lance oppure famiglie di malati che vengono nel capoluogo lombardo per stare vicino ai loro cari che sono in ospedale.