Dal prossimo 19 settembre la comunità del Biennio Teologico inizierà l’anno seminaristico a Venegono e risiederà nell’ala cosiddetta del “Liceo”, così chiamata perché nel 1930 cominciarono a risiedervi i giovani degli ultimi anni di Liceo classico.
I lavori di ristrutturazione del vecchio edificio sono ancora in corso e in questi giorni si stanno definendo le modalità e le scadenze per il trasloco. Per i ragazzi e gli educatori di riferimento (tutti confermati) dei primi due anni di Teologia, che lasciano la sede di Seveso, non ci saranno grosse novità, come conferma il prorettore, don Luigi Panighetti: «Il Seminario di Milano verrà riunito in un’unica sede, ma con un’articolazione diversa delle due comunità, così come è stato sinora». Biennio e Quadriennio manterranno infatti luoghi, ritmi e prassi distinti e due progetti educativi differenti, il primo più introduttivo, il secondo più pastorale e operativo.
La comunità del Quadriennio (composta da 90 seminaristi) inizierà l’anno con qualche giorno di anticipo, il 15 settembre, mentre quella del Biennio, come da tradizione, festeggerà i nuovi ingressi con l’iniziativa "Accompagna un amico in Seminario", in programma sabato 21 settembre.
«Non siamo ancora in grado di dire quanti giovani entreranno in Seminario, perché fino alla fine del mese di luglio ci saranno i colloqui per gli aspiranti preti – spiega il prorettore -. Possiamo solo confermare che la II Teologia sarà composta da 27 ragazzi».
Sicuramente, vivendo l’una accanto all’altra, le due comunità potranno condividere, oltre ad alcuni incontri culturali e ai tradizionali momenti liturgici (come la Messa di inizio anno e la Festa dei Fiori), altri eventi significativi, dal giuramento dei Diaconi all’istituzione dell’Accolitato, passando per il Triduo pasquale e la festa del Seminario del 1° maggio. A Venegono si sposteranno anche le consuete veglie di Natale e per i missionari martiri, nonché le celebrazioni della Settimana Santa, animate dalla comunità del Biennio, che hanno sempre visto la presenza di tanti giovani ambrosiani.
«Aspettiamo con gioia i ragazzi del Biennio – afferma il rettore, monsignor Peppino Maffi -. Sappiamo che i primi mesi non saranno facili, dovranno ambientarsi e mettere in conto qualche precarietà logistica, ma poi sono certo che, con l’aiuto dei loro educatori, anche qui troveranno l’ambiente e gli stimoli giusti per prepararsi a diventare preti. Da sempre, dentro un unico progetto educativo, sono stati presenti due percorsi diversi, funzionali a dare qualità alla sequela». Richiamando poi l’omelia di inizio pontificato di Papa Francesco, che chiedeva, sulle orme di San Giuseppe, di essere custodi di coloro che camminano con noi verso il futuro, Maffi aggiunge: «I seminaristi del Quadriennio sentono di dover essere, con discrezione, promotori avveduti di passi positivi dei loro fratelli più giovani, lasciandosi, a loro volta, custodire dalla loro riflessione e dalla loro freschezza».