![Le piu' belle foto del 2014 dell'agenzia Anadolu Mosul 2014-08-09MOSUL, IRAQ - AUGUST 9: Thousands of Yezidis trapped in the Sinjar mountains as they tried to escape from Islamic State (IS) forces, are rescued by Kurdish Peshmerga forces and Peoples Protection Unit (YPG) in Mosul, Iraq on August 09, 2014. (Emrah Yorulmaz - Anadolu Agency)Photo: Emrah Yorulmaz / AA / TT / kod 10611***USA, U.K., CANADA AND FRANCE OUT******BETALBILD***Anadolu Agency/LaPresseOnly Italy](https://www.chiesadimilano.it/wp-content/uploads/sites/83/2017/02/1.104838.jpg)
Verrà dedicata «ai martiri nostri contemporanei» la Veglia di Pentecoste, sabato 23 maggio, «in Italia e in tutte le comunità del mondo che vorranno aderire». Lo rende noto la Conferenza episcopale italiana.
Aderendo alla proposta, il coordinamento diocesano delle Associazioni e Movimenti propone a tutti i cristiani della città di Milano una veglia di preghiera sabato 23 maggio, alle 21, presso la Basilica di Sant’Ambrogio, che sarà presieduta da monsignor Pierantonio Tremolada, Vescovo ausiliare e Vicario episcopale per l’evangelizzazione e i sacramenti.
La Cei ricorda le recenti parole rivolte da papa Francesco ai membri della Commissione internazionale anglicana-cattolica: «Esiste un legame forte che già ci unisce, al di là di ogni divisione: è la testimonianza dei cristiani, appartenenti a Chiese e tradizioni diverse, vittime di persecuzioni e violenze solo a causa della fede che professano». «Si tratta – ricorda la Cei – solo dell’ultimo intervento del Papa in ordine alla tragedia di tanti cristiani e di tante persone i cui diritti fondamentali alla vita e alla libertà religiosa vengono sistematicamente violati».
«Questa situazione – osservano i vescovi italiani – c’interroga profondamente e deve spingerci a unirci, in Italia e nel mondo, in un grande gesto di preghiera a Dio e di vicinanza con questi nostri fratelli e sorelle. Imploriamo il Signore, inchiniamoci davanti al martirio di persone innocenti, rompiamo il muro dell‘indifferenza e del cinismo, lontano da ogni strumentalizzazione ideologica o confessionale».
A questo scopo si sta inoltre lavorando «a un progetto di diffusione – attraverso i social media – di testimonianze e storie, dai diversi Paesi: racconti di fede e di amore estremo, eventi di condivisione, fatti di carità». «Sono moltissimi – evidenzia la Cei – i cristiani e gli uomini di ogni confessione capaci di testimoniare l’amore a prezzo della vita. Tale testimonianza non può passare sotto silenzio perché costituisce per tutti una ragione d’incoraggiamento al bene e di resistenza al male».