Un incontro straordinario e, insieme, volutamente semplice. È quello di giovedì 27 novembre, nel quale il personale del Tribunale Ecclesiastico Regionale Lombardo intende esprimere la consapevolezza di svolgere un servizio ecclesiale attraverso un contatto diretto con il proprio Moderatore, il cardinale Angelo Scola. Nel Salone dell’Arcivescovado, dalle 11 – spiega monsignor Paolo Bianchi, che del Tribunale è il Vicario Giudiziale – «ascolteremo la parola del Moderatore, pregheremo insieme con un’antica preghiera legata anche all’attività giudiziaria e ciascuno avrà un momento per salutarlo di persona».
Quante persone collaborano col Tribunale?
Il Tribunale regionale è composto da un presidente, tre vicepresidenti, venti giudici, un promotore di giustizia, cinque difensori del vincolo, due uditori, due patroni stabili (avvocati d’ufficio) e sei incaricate dell’ufficio della cancelleria: nel sito del Tribunale si può trovare l’elenco completo delle persone, con una serie di notizie più precise circa l’attività del Tribunale stesso. Inoltre ci sono più di venti avvocati abilitati – abilitazione che richiede titoli di studio specifici – e una ventina di periti: psichiatri, psicologi, ginecologi, grafologi, che aiutano il Tribunale a chiarire eventuali aspetti specialistici delle cause trattate. Tutti insieme incontreremo il Cardinale nella sua qualità di Moderatore, ossia di rappresentante dei Vescovi lombardi, a nome del quale il Tribunale giudica.
Quali le principali attività del Tribunale e quanti gli utenti che mediamente si rivolgono a questo Servizio?
Il Tribunale è regionale e la sua competenza specifica è quella delle cause di nullità matrimoniale. Nel 2013 sono entrate 161 cause in primo grado provenienti dalla Lombardia, nonché 201 in secondo grado provenienti dal Piemonte, dalla Valle d’Aosta, dal Veneto, dal Trentino-Alto Adige, dal Friuli-Venezia Giulia, regioni per il quale il nostro è Tribunale d’appello. Invece altri tipi di cause – non matrimoniali – e l’attività dei Tribunali diocesani sono quantitativamente molto ridotte.
Il Papa ha ricordato recentemente che il matrimonio è fedele, perseverante e fecondo. Anche il cardinale Scola richiama spesso che la società è fondata sulla famiglia. Chi si rivolge al vostro Tribunale è consapevole che il matrimonio cristiano è un sacramento e un valore?
In queste persone, appartenenti a tutti i ceti sociali e di frequente assistite gratuitamente o con riduzione di spese, prevale assolutamente una motivazione spirituale e religiosa, sia a livello personale, sia talvolta come forma di rispetto verso la persona con la quale vorrebbero contrarre un nuovo matrimonio. Sono davvero rare le cause che hanno altre finalità, anche perché quasi sempre separazione e divorzio hanno già risolto ogni contenzioso in campo familiare ed economico. È dunque evidente la consapevolezza dei valori antropologici e cristiani del matrimonio. Anzi, talvolta chi si è accostato al precedente matrimonio con intenzioni non rette o in condizioni gravemente improprie, vede nella causa e nel nuovo matrimonio la possibilità di affrontare, su basi diverse, un istituto così importante e del quale percepisce il valore.