Il Museo si arricchisce continuamente
di nuove opere, per lo più provenienti
dal territorio della Diocesi:
nella maggior parte dei casi le nuove acquisizioni
necessitano di interventi di restauro,
prima di potere essere esposte nelle sale del Museo.
Nei mesi passati i restauri hanno interessato soprattutto oggetti di arredo liturgico e,in particolare, due importanti croci astili: la prima, databile al XV secolo e proveniente dalla chiesa di Sant’Alessandro a Barzio (Lecco). La seconda proviene dalla chiesa dei Santi Nazaro e Celso a Bellano (Lecco), mirabile esempio di oreficeria lombarda cinquecentesca.
Altri interventi hanno riguardato il grande ostensorio di san Bernardino alle Ossa Milano, del quale sono stati anche integrati i cristalli mancanti lungo la raggiera, alcuni oggetti provenienti dalla basilica della Passione e dalla chiesa di Santa Maria del Carmine a Milano.
Tutti i restauri relativi agli oggetti di oreficeria ecclesiastica sono stati eseguiti da Luciano Miazzo. È stato invece realizzato da laboratorio di Restauro Zanolini, in occasione della loro esposizione alla mostra Maestri della scultura in legno del Ducato degli Sforza presso il Castello Sforzesco di Milano, il restauro dei tre stalli lignei appartenenti al coro della basilica di sant’Ambrogio , di cui è stato possibile recuperare, in modo del tutto inatteso, le cromie originarie.
Un altro intervento di restauro ha riguardato la Via Crucis di Gaetano Previati, quattordici affreschi strappati, provenienti dal cimitero di Castano Primo (Milano). Ancora in attesa di una sponsorizzazione infine il restauro dell’intera Collezione Marcenaro : le sculture, attualmente esposte, risentono infatti in molti casi di restauri vecchi, di tipo antiquariale, avvenuti con criteri non del tutto filologici; pur non pregiudicando la lettura dell’opera, questi interventi si discostano dalle linee guida oggi condivise dal restauro.