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Caritas Ambrosiana

Un «Cantiere della solidarietà»
anche alla Comasina

Nel quartiere alla periferia di Milano sostegno e partecipazione alle attività di un oratorio estivo dal 3 al 18 agosto. Parla la responsabile del progetto Angela Moscovio

di Marta VALAGUSSA

27 Luglio 2014

Anche quest’anno Caritas Ambrosiana ha organizzato numerosi Cantieri della solidarietà, cui partecipano 83 giovani della Diocesi di Milano. Abbiamo incontrato Angela Moscovio, responsabile dell’oratorio estivo organizzato nel quartiere Comasina, alla periferia di Milano.

In cosa consiste questo progetto?
Da un lato sentivamo la necessità di proporre qualcosa di cui i giovani fossero davvero protagonisti, dall’altro quella di riscoprire nel profondo il senso del servizio. Abbiamo pensato ad alcune collaborazioni, ed è per questo che abbiamo contattato la Caritas per costruire insieme questo Cantiere della solidarietà. La finalità principale di questo “Cantiere” è quella di vivere due settimane di vita comune, dal 3 al 18 agosto, offrendo i propri doni per le attività di un oratorio estivo in una parrocchia della Comasina, quartiere periferico di Milano, ad alta intensità di stranieri e caratterizzato da grande disagio sociale. Il tutto vissuto in uno spirito di condivisone, ascolto, carità, gratuità, preghiera.

A chi è proposto questo Cantiere?
La differenza di questa vacanza rispetto a tante altre consiste nel fatto che è tutto un “costruirsi”: la proposta è destinata a 20 giovani, dai 18 ai 30 anni, che hanno voluto impegnarsi non solo durante l’estate, ma anche nella fase progettuale. L’intenzione è proprio quella di far sì che ogni giovane che voglia metterci la faccia abbia la possibilità di condividere le sue capacità, anche le più semplici, per poi creare le attività del campo. Le attività non sono state imposte, ma sono state pensate insieme a tutti i partecipanti.

Come sarà strutturato l’oratorio estivo e a chi è rivolto?
L’oratorio estivo è rivolto ai bambini e ragazzi delle scuole elementari e medie residenti nel quartiere. Vi saranno per tutto il giorno attività di oratorio, giochi, laboratori, dal lunedì al venerdì; mentre la sera e il fine settimana saranno dedicati ai giovani che prendono parte al campo, con momenti di preghiera, riflessione, e condivisione (e anche divertimento!).

Perché un giovane dovrebbe dedicare parte delle proprie vacanze ai ragazzi più piccoli in modo del tutto gratuito?
Papa Francesco ci esorta continuamente a uscire, ad andare nelle periferie e a farci prossimi dei più poveri. Non è un caso che abbiamo scelto Milano e un suo quartiere-limite: il senso è quello di prestare un servizio a noi stessi, ma anche alla città, conoscendone realtà che altrimenti non avremmo modo di vedere. Vogliamo creare rete, rallegrare l’estate di quei bambini, i più vulnerabili per definizione, che non hanno l’opportunità di andare in vacanza e che quindi, per cause che non dipendono da loro, restano chiusi nella loro zona. Spesso si crede che ci sia bisogno di andare lontano per fare qualcosa di grande e bello, mentre anche nel piccolo delle nostre città si scopre che si può lavorare tanto. Ci rivolgiamo a giovani un po’ folli, pieni di entusiasmo e che vogliono impegnarsi, dare un senso concreto al loro credo: se uno ci pensa forse c’è anche da perderci (tempo, fatica, energia… chi te lo fa fare di passare metà agosto a Milano?!), ma alla fine sarà proprio la gratuità a ripagarci. Noi vogliamo crederci».