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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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Ortodossi

Un anno di solidarietà universale

Indetto per il 2013 dal patriarca Bartolomeo I attraverso il suo messaggio
di Natale. Un riferimento anche all’Editto di Milano del 313. «Nonostante
siano passati 1700 anni da allora, continuano le persecuzioni religiose»

27 Dicembre 2012

In un tempo gravemente segnato da una crisi finanziaria che sta provocando «turbamento alla pace sociale», in un momento storico in cui la ricchezza è sempre più «nelle mani di pochi» e «i giochi finanziari sono ignorati dalla vasta massa umana», il Patriarcato ecumenico – Centro dell’Ortodossia mondiale – ha indetto per il 2013 un Anno della solidarietà universale. L’indizione è contenuta nel messaggio di Natale scritto dal patriarca Bartolomeo I. «Speriamo così di poter sensibilizzare diversi cuori della comunità umana – scrive -, sul problema della grande e immensa povertà e sulla necessità di adottare misure per alleviare gli affamati e i poveri». Il messaggio contiene un appello a tutte le persone di buona volontà e ai Governi, «affinché durante questo Anno della solidarietà universale, facciamo come individui e come popoli coscienti sforzi per mitigare le conseguenze disumane delle grandi diseguaglianze, e perché venga riconosciuto il diritto di tutti i più deboli, di godere dei beni indispensabili per la vita dell’uomo. In questo modo vedremo, nella misura umanamente possibile, la realizzazione della pace sulla terra».
Riportiamo stralci del messaggio.
«Sulla terra vediamo e viviamo guerre e minacce di guerre. E tuttavia non rifiutiamo per questo la lieta notizia. La pace di fatto è venuta sulla terra attraverso la riconciliazione di Dio e degli uomini, nella persona di Gesù Cristo. Ma noi uomini sfortunatamente non ci siamo riconciliati tra di noi, secondo il Suo santo volere. Siamo mal disposti verso l’altro. Siamo divisi con fanatismo sia nelle opinioni religiose, quanto politiche, per avidità nell’acquisizione di beni, per espansionismo nell’esercizio del potere politico. E così siamo in conflitto con il nostro prossimo».
«San Costantino il Grande, illuminato Imperatore Romano, attraverso l’Editto di Milano, emesso nel 313 d.C., decretò il libero esercizio della fede cristiana e allo stesso tempo il libero esercizio di ogni altra religione. Purtroppo, nonostante siano passati 1700 anni da allora, continuano le persecuzioni religiose esercitate in vari luoghi contro i cristiani o altre minoranze cristiane».
«Parallelamente gli antagonismi economici si intensificano globalmente e l’aspirazione al guadagno effimero è promossa a bene capitale. Le tristi conseguenze della superconcentrazione della ricchezza nelle mani di pochi e dei giochi finanziari sono ignorati dalla vasta massa umana. Questa sproporzione, caratterizzata globalmente come crisi finanziaria, è essenzialmente un prodotto della crisi morale. E purtroppo l’umanità non dà la dovuta importanza a questa crisi morale. (…) Per quanto la legge non venga applicata, le reazioni dei cittadini lesi, molte volte si manifestano in modo incontrollato e provocano turbamento alla pace sociale».
«Ora, il nostro Patriarcato ecumenico – seguendo i “segni dei tempi” – (…) proclama da questa Sacra Sede del Centro dell’Ortodossia, il nuovo anno ormai alle porte, come Anno della solidarietà universale. Speriamo così di poter sensibilizzare diversi cuori della comunità umana, sul problema della grande e immensa povertà e sulla necessità di adottare misure per alleviare gli affamati ed i poveri».
«Chiediamo, in quanto capo religioso e spirituale, la collaborazione di tutte le persone di buona volontà e dei Governi, per realizzare sulla terra la pace del Signore. Quella pace che gli Angeli hanno annunciato e che il Bambino Gesù ha portato. Aspirando a questa pace, che trascende ogni intelligenza, dobbiamo metterla in pratica, senza rimanere insensibili alle debolezze, spirituali e materiali, del prossimo, per il quale Cristo è disceso nel mondo».
«Pertanto esortiamoci gli uni gli altri, affinché durante questo Anno della solidarietà universale, facciamo come individui e come popoli, coscienti sforzi per mitigare le conseguenze disumane delle grandi diseguaglianze, e perché venga riconosciuto il diritto di tutti i più deboli, di godere dei beni indispensabili per la vita dell’uomo. In questo modo vedremo, nella misura umanamente possibile, la realizzazione della pace sulla terra».
«Auguriamo e preghiamo ardentemente e di tutto cuore che il nuovo anno 2013 divenga per tutti un Anno di solidarietà universale, di libertà, di riconciliazione, di benevolenza, pace e gioia e che il Pre-eterno Logos del Padre, generato in una Grotta, Lui che ha unito gli Angeli e gli uomini in un solo ordine e che stabilisce la pace sulla terra, offra a tutti pazienza, speranza e forza, e benedica il mondo con i doni divini del Suo Amore. Amen».