Dalla Tavola Rotonda al Cenacolo Cristiano il tavolo ha sempre rivestito un ruolo simbolico di profonda importanza. La tavola è luogo di incontro, di confronto, di condivisione e, dunque, di comprensione e accoglienza. Nessun riferimento migliore di questo, allora, può diventare il vero emblema del grande progetto di arte e solidarietà che è il Refettorio Ambrosiano.
Martedì 16 dicembre, alle 18, alla Sotheby’s di Milano (Palazzo Broggi, via Broggi 19), si svolgerà un’asta senza precedenti, passo importante verso la costituzione del Refettorio ed evento imperdibile per i cultori del design e dell’arte. Ogni tavolo che allestirà il Refettorio Ambrosiano è stato replicato in cinque esemplari, fabbricati appositamente da Riva1920 su indicazione dei tredici architetti e designer che li hanno ideati. Saranno quindi proposti in asta oltre 60 tavoli, ciascuno dei quali recherà il marchio del Refettorio, il logo dell’azienda produttrice e la firma dell’autore: ciò renderà queste opere, oltre che veri e propri pezzi unici non riproducibili, anche meravigliosi gesti di generosità.
Alla progettazione dei tavoli hanno lavorato alcuni degli autori più illustri del design e dell’architettura internazionale. Ecco il dettaglio:
Mario Bellini: Tavola Armonica
Pierluigi Cerri con Philippe Casens: Otto
Aldo Cibic: Piedone
Antonio Citterio: Convivium
Michele De Lucchi: Desco
Guido Iacchetti: Tavolo “Sant’Andrea”
Piero Lissoni: Greco
Alessandro Mendini: Frattino
Fabio Novembre: In punta di piedi
Franco e Matteo Origoni: Tino
Italo Rota: Scusi ha prenotato? No. Vorrei un tavolo per uno
Patricia Urquiola: Canal
Daranno il loro contributo al progetto inoltre Terry Dwan, che ha curato la realizzazione di un banco per la distribuzione del pane, Matteo Thun, ideatore delle nicchie interne e della boiserie, e Gaetano Pesce, che ha creato una scultura sul tema dell’acqua.
Il Refettorio è un nuovo servizio offerto a chi si trova in difficoltà e insieme un gesto educativo nei confronti del cibo e dell’esperienza umana del nutrirsi in vista di Milano Expo 2015. Il progetto nasce dalle intuizioni del regista Davide Rampello e dello chef Massimo Bottura, che hanno coinvolto la Diocesi di Milano e in particolare la Caritas Ambrosiana per tradurre in concreto questa originale idea di solidarietà alla quale si sono unite le eccellenze dell’arte, della cultura e della cucina. Il Refettorio avrà sede nell’ex teatro annesso alla parrocchia San Martino nel quartiere Greco di Milano, risalente agli anni Trenta e ormai in disuso. In questo spazio dalle pregevoli linee architettoniche è in corso una completa ristrutturazione a cura del Politecnico di Milano.
Come negli antichi refettori di cui proprio Milano vanta esempi mirabili – si pensi alla sala del convento accanto al Santuario di Santa Maria delle Grazie, sulle cui pareti Leonardo Da Vinci affrescò l’Ultima Cena – la mensa sarà anche un luogo di arte e bellezza. A impreziosirne gli spazi, infatti, ci saranno anche opere create appositamente da alcuni dei più importanti esponenti dell’arte contemporanea italiana: Carlo Benvenuto, Enzo Cucchi, Maurizio Nannucci e Mimmo Paladino. Numerosissime sono state, poi, le aziende – tra le più note a livello nazionale e non – che hanno aderito al progetto, mettendo a disposizione quanto di meglio avevano da offrire: la propria eccellenza. L’editore Skira documenterà tutte le fasi dell’iniziativa in una pubblicazione.
Il Refettorio Ambrosiano aprirà tra maggio e luglio 2015. Per un mese, durante i primi tre di Expo, 40 tra i migliori chef del mondo (20 italiani e 20 stranieri) ideeranno e prepareranno menù a partire dalle eccedenze alimentari raccolte ogni giorno in Expo nel pieno rispetto delle normative vigenti sulla sicurezza alimentare. Ciò che sarebbe destinato a essere gettato via, sarà trasformato in piatti di alta cucina, grazie al talento e alla creatività.
Ma il Refettorio sarà un’esperienza che continuerà a funzionare anche oltre la conclusione di Expo. Caritas Ambrosiana, che lo gestirà da subito, garantirà la continuità del progetto, inserendolo in una rete integrata di servizi alla persona capace di offrire un percorso completo di accompagnamento e promozione umana. Il Refettorio conterà in tutto 90 posti e distribuirà pasti caldi agli utenti dei centri di ascolto della Caritas, dei servizi specifici, del Rifugio per senza tetto della Stazione Centrale. La gestione sarà affidata a una cooperativa sociale, ma si avvarrà anche al contributo dei volontari.
Nel quartiere Greco, inoltre, il Refettorio si affiancherà a un altro importante servizio: un nuovo e moderno centro diurno che sarà realizzato accanto al Rifugio Caritas di via Sammartini sotto la Stazione Centrale. L’intervento, reso possibile dal Gruppo Ferrovie dello Stato che ha donato gli spazi, sarà integrato con il Rifugio e il Refettorio Ambrosiano. Insieme i tre servizi Caritas faranno del quartiere Greco – il quartiere della Stazione Centrale e dunque storicamente il primo luogo di approdo per chi arriva a Milano – un moderno polo di accoglienza.
Sostengono l’iniziativa il Ministero dell’Ambiente, Expo 2015 spa, l’Alma Graduate School dell’Università di Bologna e l’Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea.
Un nuovo modello di sostenibilità
Durante la conferenza stampa di presentazione, dopo i saluti della presidente di Sotheby’s Italia Claudia Dwek, Davide Rampello ha riaffermato il concetto del Refettorio «come un luogo contro lo “spreco” della produzione alimentare, che significa non solo spreco di alimenti, ma di risorse e tempo. La realizzazione del Refettorio Ambrosiano e l’iniziativa ideata con Massimo Bottura, che cucinerà con i resti dell’Expo, indicano un nuovo modello di sostenibilità, bellezza e bontà, in linea con i suggerimenti della prossima Esposizione Universale».
Il vicedirettore di Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti ha sottolineato che il Refettorio sarà un luogo solidale, caritativo in cui è particolarmente curata la dimensione del bello. «La Caritas si occuperà non solo della realizzazione architettonica, ma anche della gestione del Refettorio per i prossimi 30 anni. Sarà un luogo di aggregazione per il quartiere e di integrazione per chi vive situazioni di disagio sociale e sta facendo un percorso con Caritas. Abbiamo già affidato alle imprese i lavori per la realizzazione dell’opera».
«Questa asta ribadisce il carattere e la personalità di Milano accogliente, bella e generosa – ha commentato l’assessore alla Cultura di Palazzo Marino Filippo Del Corno -. Con il refettorio Milano diventa promotrice di una “Carta contro lo spreco”. Ci auguriamo di mettere intorno a un tavolo Governo e Istituzioni per scrivere un manifesto di principi per produrre alimentazione senza sprechi».