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23 ottobre

“Testimoni di Dio nel mondo”

Si celebra in tutta la Chiesa la Giornata missionaria mondiale

27 Settembre 2011

“La testimonianza è elemento fondante dell’identità del cristiano”, e “i missionari e le missionarie a loro volta non possono che essere e sentirsi testimoni di Diotra i popoli e le culture, confrontandosi spesso con volti di Dio incarnati in altre e diverse espressioni religiose”. Don Gianni Cesena, direttore dell’Ufficio Cei per la cooperazione missionaria tra le Chiese e della Fondazione Missio, presenta così il materiale offerto alle diocesi per l’Ottobre missionario e la preparazione alla 85ma Giornata Missionaria mondiale, che si celebrerà il 23 ottobre sul tema: “Testimoni di Dio”. L’enfasi – puntualizza don Cesena nell’introduzione tematica al sussidio – non è solo sul “dovere di essere testimoni”, poiché “senza una personale esperienza di fede e di preghiera, senza una ricezione grata della Buona Notizia e senza la disponibilità ad accogliere misericordia e perdono, non c’è testimonianza”. Testimoni, quindi, ma di Dio: “Il Dio riconosciuto nella figura di Gesù, segno della misericordia da lui avvertita nell’indignazione per le fragilità, le miserie, le ingiustizie degli uomini, e distribuita a piene mani nelle strade e nei villaggi della sua terra fino al momento supremo della Croce”. Di qui il legame con il cammino decennale della Chiesa in Italia sul tema dell’educazione: “In ascolto del vero Maestro, tutti sono discepoli e tutti diventano testimoni”. “Non ignorando chi nella Chiesa inquina la testimonianza con scandali ingiustificabili – conclude don Cesena – ricordiamo anche quanti in vari Paesi hanno versato il loro sangue a causa della fede fino al martirio. Mentre diamo sostegno alle Chiese di missione, non mancheremo di leggere nelle loro vicende la forza limpida della testimonianza che esse ci restituiscono giorno per giorno”. 

I temi delle cinque settimane
Contemplazione (26 settembre-2 ottobre), Vocazione (3-9 ottobre), Responsabilità (10-16 ottobre), Carità (17-23 ottobre) e Ringraziamento (24-30 ottobre): questi i temi delle cinque settimane dell’Ottobre Missionario, ad ognuna delle quali corrisponde una particolare celebrazione liturgica (adorazione eucaristica, Rosario, Via Crucis, Veglia missionaria, Veglia di preghiera missionaria per le religiose). Si comincia dalla contemplazione, “condizione essenziale di qualsiasi forma di annuncio cristiano”, come si legge nella presentazione. “Non si può essere missionari del Vangelo senza avere uno spirito contemplativo”, l’ammonimento contenuto nel sussidio: “per fare questo occorre che ci accostiamo alla Parola di Dio e al sacramento dell’Eucaristia. Solo così, possiamo vivere una autentica comunione con il Signore, compiere opere di carità, e avere la possibilità di saper comunicare al mondo il suo Vangelo”. In questa prima settimana, dedicata alla contemplazione, ogni giorno Missio propone a singoli e famiglie di offrire una specifica intenzione di preghiera, suggerendo invece a gruppi e comunità l’adorazione eucaristica, basata sul Messaggio del Papa per la Giornata Missionaria Mondiale.

Le testimonianze
In prossimità della memoria liturgica della Beata Vergine Maria del Rosario, Missio suggerisce una forma di Rosario per meditare cinque misteri della vita di Gesù, legati ai temi delle cinque settimane dell’Ottobre Missionario. Sono cinque anche le testimonianze proposte: la prima è quella di Madeleine Delbrêl (1904-1964), la mistica francese che ha dedicato la sua vita agli ultimi della società, vivendo insieme ad altre compagne in un sobborgo parigino, per aiutare i più poveri e annunciare la speranza cristiana. Madeleine, dapprima giovane atea, si è sentita in seguito “abbagliata” da Dio: per lei, la missione è portare “Dio nel cuore del mondo”, un impegno che deve partire da noi stessi, attraverso “il necessario incontro interiore con la Parola di Dio e una vita vissuta davvero alla luce del Vangelo”.

“Amo veramente la Chiesa perché non sempre è compresa e continua a profetizzare e a subire la persecuzione nella pace, nella gioia di cuore”. Sono parole di dom Luciano Mendes de Almeida (1930-2006), il vescovo brasiliano che ha speso la sua vita per assistere e promuovere opere sociali per l’educazione, la promozione dell’infanzia, della gioventù e l’assistenza ad anziani e famiglie povere.

Il versante della promozione umana è stato anche il campo d’azione di Mary Mackillop (1842-1909), la religiosa australiana canonizzata di recfente da Benedetto XVI che ha fondato al congregazione delle Sorelle di San Giuseppe del Sacro Cuore.

Suor Rani Maria (1954-1995), indiana, delle Francescane Clarisse, ha dedicato la vita ad aiutare i più poveri della sua terra, in particolare gli abitanti dei villaggi tribali, i fuori casta, sostenendoli nella difesa dei loro diritti. Nel 1995 è stata uccisa a Udaya Nagar, Bangalore, perché “scomoda” a fazioni politiche legate al fondamentalismo indù. Ma il martirio di suor Rani Maria non è stato vano: il suo assassino, Samundar Singh, dopo essersi profondamente pentito, si è convertito alla fede cristiana.

Vano, ma solo all’apparenza, potrebbe sembrare il servizio svolto in Uganda da padre Giuseppe Ambrosoli (1023-1987), medico, sacerdote e missionario comboniano che ha fondato a Kalongo un ospedale divenuto importante per l’Africa centro orientale. Stremato dalla malattia, è morto poco tempo dopo la distruzione del suo centro sanitario, causato dalla guerra tra Uganda e Tanzania.