La famiglia è un nodo sintetico dei cambiamenti epocali in atto nel mondo odierno, in particolare nella gestione dei sentimenti. Si è passati dai valori che individuavano i pilastri della famiglia al consegnare quasi tutto alla negoziazione delle relazioni. In secondo luogo, fare coppia, per diversi modi e significati, non significa più fare famiglia. In terzo luogo, si giunge allo scollamento della funzione educativa rispetto al genere che la incarna (A. Manenti, Tredimensioni, Ancora, XI, 2, 2014, pagg. 155-173).
Cambiamenti così radicali interpellano seriamente la coscienza ecclesiale e la pastorale della famiglia nel contesto dell’evangelizzazione. Lo strumento di lavoro per il prossimo Sinodo dei vescovi sulla famiglia (Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione, Città del Vaticano 2014) porta dentro di sé il travaglio di questo cambiamento epocale, non evitando – in particolare nella seconda parte – le situazioni più difficili, condizionate da pressioni esterne e da problematiche interne alla famiglia. L’intento sta nella responsabilità e nella passione di trovare la strada per comunicare il Vangelo della famiglia.
Un aspetto caratteristico che incide in modo particolare sulle questioni della famiglia non è solo la perdita di evidenza dei valori fondamentali, ma addirittura che, al suo riguardo, le cose più evidenti debbano addirittura essere dimostrate, come se si dovesse ogni volta provare che entrando in acqua ci si bagna o che lanciando un oggetto dalla finestra molto probabilmente cadrà a terra…
Da queste considerazioni si sviluppano le motivazioni e il tema del settimo convegno sulla famiglia, dal titolo “La grammatica della famiglia”, in programma al Centro parrocchiale Sant’Alessandro di Barzio sabato 26 luglio (ore 9.30-13), promosso dal Centro Studi Psicanalisi del Rapporto di Coppia di Cremeno (Lecco) e Milano e dall’Associazione Italiana Psicologi e Psichiatri Cattolici (Sezione Lombardia), Compito dei relatori sarà quello di portare alla luce aspetti fondamentali ed elementari della famiglia – appunto la sua grammatica – a partire da punti di vista differenti e privilegiando la prospettiva psicologica. Siamo in un tempo in cui purtroppo non mancano vere e proprie tragedie famigliari. Il rischio è che l’eccessiva, morbosa curiosità su queste situazioni diventi un facile capro espiatorio per non affrontare le domande decisive che coinvolgono tutte le famiglie.
Il convegno del 26 luglio è aperto a tutti, ma si rivolge in particolare a chi si interessa di famiglia per responsabilità personale, per servizio educativo, pastorale o professionale, per animazione di associazioni che in qualche modo coinvolgono la famiglia. Lo stile e i tempi dell’appuntamento sono studiati per favorire l’ascolto, il dialogo e l’incontro con i relatori e aprire il cammino a ulteriori possibilità di riflessione e dialogo in gruppi, associazioni e parrocchie.