Sirio 26-29 marzo 2024
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Vaticano

«Sono Francesco
per i poveri e per la pace»

Ricevendo in udienza i giornalisti e gli operatori della comunicazione il Pontefice ha spiegato la scelta del nome, ispirata al Santo d’Assisi: «Come vorrei una Chiesa povera e per i poveri!»

16 Marzo 2013

«Grazie per il vostro servizio nei giorni scorsi. Avete lavorato, eh!»: con questa battuta, accolta da un caloroso applauso, Papa Francesco ha salutato i quasi 6 mila giornalisti e operatori della comunicazione arrivati in Aula Paolo VI per partecipare al primo incontro della stampa mondiale con il nuovo Pontefice (all’udienza sono stati ammessi anche moltissimi familiari di giornalisti e operatori). 
«Il vostro ruolo è indispensabile per raccontare la realtà contemporanea», ha sottolineato il Santo Padre. «Cercate di conoscere sempre di più la vera natura della Chiesa e le motivazioni spirituali che la guidano e che sono le più autentiche per comprenderla – il suo invito -. La Chiesa non ha una natura politica, ma essenzialmente spirituale. Esiste per comunicare la verità, la bontà e la bellezza in persona».
«È Cristo al centro, non il successore di Pietro – ha scandito Papa Bergoglio -. «Senza di Lui, Pietro e la Chiesa non esisterebbero. Il protagonista, in ultima analisi, è sempre lo Spirito Santo». In tutto quanto è accaduto «il protagonista è, in ultima analisi, lo Spirito Santo. Egli ha ispirato la decisione di Benedetto XVI per il bene della Chiesa; Egli ha indirizzato nella preghiera e nell’elezione i Cardinali. È importante tenere in debito conto questo orizzonte interpretativo».
Poi Papa Francesco ha spiegato il motivo della scelta del nome: «Qualcuno ha pensato a San Francesco Saverio, a San Francesco di Sales… In realtà, nell’elezione avevo accanto a me l’arcivescovo emerito di San Paolo, Claudio Hummes, un grande amico che, mentre la cosa diventava un po’ “pericolosa” per me, mi confortava. Ai due terzi c’è stato l’applauso. Lui mi ha abbracciato e mi ha detto: “Non dimenticarti dei poveri!”. E quella parola è entrata nel mio cuore. È in relazione ai poveri che ho pensato a Francesco d’Assisi. Poi, mentre lo scrutinio proseguiva, ho pensato alle guerre e così è venuto l’uomo della pace, l’uomo che ama e custodisce il creato, con il quale oggi abbiamo una relazione non tanto buona…». «Come vorrei una Chiesa povera e per i poveri!» ha poi ribadito.
Si è concesso infine anche qualche battuta, il Pontefice, rivelando i “consigli” ricevuti riguardo la scelta del nome: «Qualcuno mi ha suggerito Adriano, come Adriano VI, il Papa riformatore, perché bisogna riformare la Chiesa… Un altro, invece, Clemente, per potermi “vendicare” dell’ultimo Clemente, il Papa che soppresse la Compagnia di Gesù…».
Applausi e ovazioni hanno salutato la fine del suo intervento.

In ospedale a visitare il cardinale Mejía

Nel pomeriggio di ieri Papa Francesco si è recato a sorpresa alla clinica Pio XI di Roma per visitare il cardinale argentino Jorge Mejía, 90 anni, archivista e bibliotecario emerito di Santa Romana Chiesa, che nei giorni scorsi era stato colto da un malore. Grande sorpresa del personale della clinica, dei malati e dei visitatori al vedere il nuovo Pontefice. Al suo arrivo è stato lungamente applaudito dai presenti.