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Milano

Seminario di corso Venezia, un’intesa
per renderlo di nuovo accessibile alla città

L’accordo con Lungarno srl prevede la possibilità di realizzare un albergo e attività commerciali. Il Seminario conserva la proprietà della struttura e la disponibilità di alcuni spazi a uso della Diocesi, trasformando una perdita economica in una fonte di reddito a beneficio di altre opere caritative ed educative

24 Luglio 2016

Il Seminario Arcivescovile della Diocesi di Milano, dopo un’attenta selezione e le prime trattative, ha siglato con Lungarno Alberghi srl (società della Famiglia Ferragamo) un accordo di esclusiva per effettuare una due diligence al fine di verificare la possibilità di realizzare – nell’edificio di corso Venezia a Milano che per secoli ha ospitato la sede cittadina del Seminario –  un albergo e di collocare attività commerciali volte a promuovere l’artigianato italiano.

Una destinazione che – quando l’accordo andrà a buon fine – renderà di nuovo l’immobile accessibile alla città, alla cui storia appartiene profondamente. A rimarcare questo dialogo tra Milano e la Chiesa ambrosiana la scelta del Seminario di riservare comunque alcuni spazi della struttura a uso esclusivo della Diocesi, per attività pubbliche.

Il Seminario di corso Venezia, che risale alla seconda metà del 1500, da alcuni anni è inagibile per il precario stato degli impianti e per le inadeguatezze in materia di sicurezza e prevenzioni incendi, sebbene sia stato oggetto di una ristrutturazione già negli anni Settanta.

La scelta di concentrare nel grande Seminario di Venegono Inferiore (Va) tutte le comunità diocesane dei seminaristi ha comportato un investimento nella sua ristrutturazione (iniziata a metà degli anni Ottanta e non ancora completata), assottigliando sempre più il patrimonio del Seminario.

L’immobile di corso Venezia, di proprietà del Seminario – che è ente ecclesiastico autonomo rispetto alla Diocesi – necessita ora di riqualificazione e adeguamento che richiedono un impegno economico ingentissimo, non sostenibile da parte del Seminario stesso che, nel contempo, non ha esigenza di usarlo per i suoi scopi istituzionali.

Con un adeguato contratto di affitto come quello che si potrà sottoscrivere, la sede di corso Venezia, che già da ora è una perdita economica per il Seminario, diventerà invece una sorgente di reddito. Così il Seminario non graverà sulla gestione economica della Diocesi e non distrarrà risorse dalle numerose opere caritative ed educative che la Chiesa ambrosiana sostiene.

È comunque volontà del Seminario di rimanere in possesso dell’immobile di corso Venezia e di riservarsi in futuro, a tempo debito, di decidere l’utilizzo che sarà più opportuno.