«Vi ho qui riunito, perché il Santo Padre Francesco, ha nominato tre nuovi Vescovi ausiliari di Milano».
È appena passato mezzogiorno, quando il cardinale Scola, nella Cappella della Curia Arcivescovile, annuncia quella che definisce «una notizia molto bella». I tre neo-vescovi – monsignor Franco Agnesi, monsignor Pierantonio Tremolada, sacerdoti diocesani, e fra’ Paolo Martinelli, dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini –, siedono davanti a lui nella raccolta Cappella nella quale si affollano collaboratori, responsabili e personale degli Uffici di Curia, i parenti e tanti amici. Ci sono gli altri Vescovi ausiliari, il vicario generale, monsignor Delpini e il Moderator Curiae, monsignor Marinoni.
La gratitudine, espressa in un clima gioioso, è per il Santo Padre e «per la sollecitudine manifestata verso la nostra Diocesi», il pensiero per le sedi di titolarità degli eletti, ossia le Chiese locali di antica memoria, anche non più esistenti, assegnate a ciascun Vescovo: nello specifico Dusa per Agnesi, Massita per Tremolada, Musti per Martinelli, tutte nell’odierna Algeria. «Nasce così un legame speciale di comunione fra la nostra Diocesi e la terra algerina ove il cristianesimo si diffuse fin dal secondo secolo, con centinaia di diocesi. Oggi le quattro diocesi esistenti annoverano poche migliaia di fedeli, ma la loro testimonianza è assai preziosa. Basta ricordare il sacrificio dei monaci di Tibhirine e del vescovo di Orano, il Servo di Dio, Pierre Lucien Claverie», sottolinea il Cardinale, che nota anche: «la natura comunionale del ministero pastorale del Vescovo», secondo quello stile di rapporto e di lavoro «che ho potuto toccare con mano nei miei tre anni di ministero nella Chiesa ambrosiana e in modo particolare nel Consiglio Episcopale Milanese».
Consiglio di cui sia Agnesi, nato a Milano nel 1950, che Tremolada, di Lissone, classe 1956, fanno parte, come vicario episcopale per la Zona Pastorale II- Varese, l’uno, e come vicario episcopale del Settore per l’Evangelizzazione e i Sacramenti, il secondo. Nato Milano, anche Martinelli, nel 1958, attualmente docente all’Antonianum di Roma (vedi biografie a fianco).
Poi, è la volta dei tre Vescovi, che verranno ordinati in Duomo il 28 giugno prossimo: esprimono emozione e ringraziamento – monsignor Agnesi parla della sua esperienza di prete ambrosiano e della bellezza dei due anni come stretto collaboratore del cardinale Scola, «alla Grazia – dice – corrisponde sempre un compito che sento come responsabilità»; monsignor Tremolada parla di riconoscenza e trepidazione»; fra Martinelli ricorda, affidandosi alla Madonnina «che vedevo dalla mia finestra da bambino», la sua giovinezza a Milano, dove ora tornerà, e il suo ministero nella Fondazione “acra Famiglia” «dove tanta sofferenza mi è stata maestra».
E, alla fine, dopo l’applauso prolungato, l’augurio corale, il canto del “Regina Caeli” come suggello un momento davvero intenso, la preghiera è tutta «di cuore» per papa Francesco, all’inizio del suo pellegrinaggio in Terra Santa. «Pellegrinaggio così carico di speranza per l’unità, per il sostegno ai cristiani in luoghi difficilissimi, per la pace in quella terra martoriata e decisiva non solo per i cristiani, ma per il mondo intero, crogiolo di incontro tra le fedi», riflette il Cardinale.