Si è svolta martedì 20 maggio nell’Aula Magna della Lumsa a Roma la presentazione del volume del cardinale Angelo Scola “Il mistero nuziale. Uomo-donna, matrimonio-famiglia” (Marcianum Press, 2014).
Oltre all’Autore sono intervenuti – moderati da Gian Guido Vecchi, vaticanista del Corriere della sera – Giuseppe Dalla Torre (Magnifico Rettore della Lumsa), Francesco D’Agostino (Ordinario di Filosofia del diritto presso l’Università di Roma Tor Vergata e Presidente dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani) e Laura Palazzani (Ordinario di Filosofia del diritto presso la Lumsa e Vicepresidente del Comitato Nazionale per la Bioetica).
«La genesi di questo volume risale al 1981 quando san Giovanni Paolo II mi invitò a insegnare al Pontificio Istituto di Studi per la Famiglia, da lui fondato, al Laterano. In un incontro mi disse “guarda che l’antropologia teologica classica, la devi ripensare tutta a partire dal rapporto uomo donna”».
Così il cardinale Scola, a conclusione dell’incontro, ha spiegato l’origine remota del testo. «ll libro è l’esito dei miei corsi, rivisti. Per l’insistenza dell’editore, ho ceduto a rieditare i tre precedenti volumi in quest’unica edizione. In vista dei due sinodi e della grande domanda di senso circa l’amore mi sembra utile offrire un orizzonte entro cui affrontare fatiche e questioni sulle quali la chiesa in questi due anni lavorerà.
La tesi centrale del volume è che siamo sempre situati nella differenza sessuale, la quale apre alla relazione, all’amore che genera vita».
Il professor Della Torre, nel suo intervento ha mostrato come «la secolarizzazione del matrimonio, che presso le culture ha sempre avuto un riferimento al religioso, ha portato alla frantumazione e ad un pluralismo di significati del matrimonio stesso. Il diritto romano a proposito del matrimonio stabiliva in nesso tra diritto umano e diritto divino immutabile. La caduta del divini iuris ha portato alla secolarizzazione del matrimonio, rendendolo disponibile ad essere forgiato e modificato rispetto al quello che è il suo fondamento.
Nella stessa Costituzione italiana, all’articolo 29, la famiglia viene definita come società naturale, cioè come già data. Poi invece si è imposta una concezione meramente positivistica. E il matrimonio finisce per essere una denominazione, diviene quello che ogni singolo crede, degradando il matrimonio da istituto di rilevanza pubblica, che interessa tutta la società, a mero contratto privato. Il rapporto che nasce non è solo personale, la società si deve fare carico dei figli, dell’assistenza… Lo studio del card. Scola aiuta a recuperare la consapevolezza che il matrimonio è fatto dalla sua verità non dal modellamento che ne può fare il legislatore».
È toccato poi alla professoressa Palazzani evidenziare come oggi il «nesso inscindibile di mistero nuziale, differenza sessuale, apertura alla vita è messo in crisi dalle sfide della contemporaneità che vogliono scinderlo grazie alle nuove tecnologie che separano la riproduzione dalla sessualità, la riproduzione dalla gestazione. Questa tendenza è frutto della scristianizzazione, fenomeno anticattolico e anti metafisico, che ritiene che tutto ciò che sfugge dalla misurazione è insignificante, vuol dire che tutto può essere oggetto di recriminazioni: il figlio ad ogni costo, sano, nato anche laddove non c’è differenza sessuale. La differenza sessuale è stata annientata, le teorie gender hanno introdotto l’idea dell’indifferenziazione sessuale, del "genere" neutro: non c’è più la differenza sessuale, ma le differenze, con tutti i tipo di unioni che ne possono scaturire. Di fronte a queste sfide, il volume del cardinale Scola mostra che dobbiamo prendere atto che l’orizzonte culturale è mutato e che occorre prendere queste sfide sul serio, ritrovando le ragioni della fede cristiana, ripercorrendo il magistero».
Infine, il professor D’Agostino – facendo riferimento al titolo del volume del cardinale Scola – ha parlato di mistero da intendere come «la modalità personalissima e benefica con cui Dio si rivolge agli uomini invitandoli ad aver parte con lui, fa riferimento al dono che fa di se stesso agli uomini, ha l’assoluta gratuità di ogni dono. Il libro ha esplicito fondamento teologico, ma non è un libro confessionale. Il cardinale Scola andrebbe inserito in quella categoria di cardinali coraggiosi che hanno la forza di dire cose che vanno contro l’opinione radicata e diffusa. Il tema della coniugalità e nuzialità ci consente di capire la verità del matrimonio. Non solo di quello sacramentale. L’uomo non può capire la donna se non si amano nella prospettiva della coniugalitá cristiana, per la quale solo uno un dono per l’altra. Nella logica della coniugalità capiamo la sua intensa possibilità di umanizzazione perché nel matrimonio si realizza l’incontro tra persone e porta ad unità le dimensioni dell’amore. Il cristianesimo unifica quello che nell’esperienza umana si presenta come separato o disgiunto».