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Venegono

Scola invia i futuri sacerdoti
in 25 parrocchie

Le destinazioni comunicate durante un incontro in Seminario. In queste sedi i diaconi si metteranno al servizio delle rispettive comunità nell'anno che li separa dall'ordinazione sacerdotale (giugno 2014)

di Ylenia SPINELLI

3 Ottobre 2013

Questo pomeriggio, al Seminario di Venegono Inferiore, l’Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, ha comunicato la prima destinazione ai 25 diaconi della diocesi ordinati sabato scorso. Nell’aula magna, oltre all’Arcivescovo, al vicario generale monsignor Mario Delpini e al Rettore del Seminario monsignor Giuseppe Maffi, erano presenti anche i preti delle comunità a cui i diaconi saranno destinati.

Rivolgendosi a loro, Scola li ha così esortati: «Vivete una vocazione la cui radice sta tutta nell’essere mandati in missio canonica e nell’essere presi a servizio, attraverso la libera e critica obbedienza all’Arcivescovo». Poi, riprendendo alcuni versetti del Salmo 118 precedentemente recitati insieme all’assemblea nell’Ora Nona, il Cardinale ha sottolineato l’importanza dell’umiliazione per chi inizia il ministero ordinato. «L’umiliazione è qualcosa che pesa e che noi abbiamo la tendenza a non saper accogliere – ha affermato -. Spesso dall’umiliazione nasce l’estraneità di noi stessi agli altri. Invece per il cristiano, e in modo particolare per il ministro, è importante la testimonianza, sapersi mettere in gioco dentro il quotidiano, perché “il campo è il mondo”». Invitando a rileggere la Lettera pastorale, Scola ha poi invitato a guardare al mondo in positivo, al seme buono prima che alla zizzania, come fa Gesù. Pur non trascurando il fatto che nella vita il male e il peccato siano «attorcigliati attorno al seme buono», il Cardinale ha infatti ricordato ai futuri preti che «nella croce c’è esperienza dell’amore, di fronte al quale non si può obiettare nulla, perché solo l’amore è credibile».

Concludendo, prima di consegnare a uno a uno la busta con le destinazioni, in un clima di grande attesa, l’Arcivescovo ha voluto fare un’ultima raccomandazione ai diaconi: quella di non estraniarsi, per essere sempre aperti nei confronti dei superiori e dei parroci delle comunità cui verranno destinati, perché «la comunione nel presbiterio è decisiva».

Le destinazioni e il cammino futuro

Dei 25 nuovi diaconi, 4 sono stati inviati dall’Arcivescovo nella Zona Pastorale I (Milano), 4 nella zona Pastorale II (Varese), 7 nella Zona Pastorale IV (Rho), 4 nella Zona Pastorale V (Monza), 3 nella zona Pastorale VI (Melegnano), 3 nella Zona Pastorale VII (Sesto San Giovanni). 

Sono stati inviati nella zona Pastorale I Pierluigi Banna, Mattia Bernasconi, Attilio Borghetti e Paolo Sangalli; nella zona Pastorale II Riccardo Giulio Bottan, Mirco Motta, Emanuele Pozzi, Fabio Stevenazzi; nella zona Pastorale IV Federico Cinocca, Patrizio Croci, Alberto Carlo Maria Frigerio, Simone Maggioni, Luca Rampini, Matteo Resteghini, Fabio Riva; nella zona Pastolare V Matteo Cascio, Matteo Ceriani, Paolo Confalonieri, Davide Marzo; nella zona Pastolare VI Francesco Carlet, Marco Frediani, Francesco Solinas; nella zona Pastorale VII Andrea Carrozzo, Andrea Raffaele Isidoro, Luca Parolari.

Mentre concludono gli studi in Seminario, i diaconi proseguono il percorso di formazione, mettendosi al servizio delle comunità, dal sabato pomeriggio al martedì sera, affiancando parroci e sacerdoti e approfondendo così le ragioni della loro scelta di diventare preti. Per loro inizia così l’ultima tappa dell’itinerario formativo che si concluderà il 7 giugno 2014 con l’ordinazione sacerdotale in Duomo, presieduta dal Cardinale. Come comunicato dallo stesso Arcivescovo in occasione del raduno del clero diocesano in Duomo lo scorso 28 maggio, i 25 candidati al sacerdozio saranno chiamati a svolgere il loro ministero nella medesima comunità anche nei primi cinque anni da presbiteri.

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