Sirio 26-29 marzo 2024
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MILANO

Scola: «Dobbiamo vincere
la partita della vita»

Questo pomeriggio, allo Stadio “Giuseppe Meazza” di San Siro, 50 mila persone tra ragazzi, genitori, padrini, madrine, catechisti ed educatori hanno partecipato con il Cardinale al tradizionale incontro diocesano dei ragazzi della Cresima, compimento del Cammino dei 100 giorni

di Simona BRAMBILLA

1 Giugno 2013

«Siamo in un posto straordinario, qui si giocano le più belle partite al mondo, ma il motivo per cui noi siamo qui, in questo luogo, è ancora più bello e importante di quelle partite: tu qui oggi ti giochi la partita più importante di tutte, ti giochi la partita della vita. Noi tutti dobbiamo vincerla questa partita attraverso la riuscita di noi stessi e quindi attraverso la felicità che ha come condizione la libertà». Queste parole, pronunciate dal cardinale Angelo Scola, durante la sua omelia oggi pomeriggio allo stadio di San Siro, spiegano il vero significato della festa che ha visto radunarsi ben 50mila persone provenienti da tutte e sette le zone pastorali della Diocesi di Milano: oltre ai cresimandi, vi erano infatti i loro genitori, i padrini e le madrine, i catechisti e le catechiste che li hanno guidati nel cammino d’ingresso e crescita nella fede.
«La frase del Vangelo che esprime meglio il momento che stiamo vivendo è: Egli, gettato il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù – ha proseguito l’Arcivescovo facendo riferimento a Bartimeo, il cieco cui Gesù ridona la vista, protagonista del Vangelo letto durante la celebrazione – . È importante che sia tu in prima persona, come Bartimeo, a fare il salto verso Gesù. Lo devi fare tu questo salto, in prima persona, non è possibile che un altro lo faccia al posto tuo. I genitori, i sacerdoti, gli educatori ti conducono alla soglia della fede, il salto poi lo devi fare tu. Come l’attaccante quando si trova con la palla davanti alla porta sa che tocca a lui prendersi la responsabilità di tirare, ora tocca a te fare il salto della fede». Due sono state le immagini che hanno ispirato le coreografie preparate per accompagnare i ragazzi nel corso del pomeriggio: l’icona evangelica di Bartimeo, citata appunto dal Cardinale, e il leitmotiv del viaggio che rievoca il cammino compiuto dai primi discepoli del Signore dopo la Pentecoste. Elementi , il cieco Bartimeo e il viaggio, che hanno accompagnato i ragazzi lungo il “Cammino dei 100 giorni Cresimandi”, il percorso di formazione compiuto negli oratori nelle scorse settimane, durante il tempo di Quaresima, in vista di questo incontro . Le due immagini si collegano anche al tema proposto durante l’anno oratoriano, “Il salto della fede”.
«Terminata questa fase, quella in cui avete ricevuto i grandi sacramenti, adesso il percorso della fede vi chiede di  andare avanti, di non fermarti – ha continuato il cardinale Scola -. Così ha fatto Bartimeo. Guai se vi allontanate adesso, adesso viene il bello. Continuate a seguire e a creare uno stile di vita e comunicatelo a tutti. Le cose belle non bisogna tenerle dentro. Adesso che abbiamo fatto il salto della fede non cadiamo nella tristezza di tornare indietro. La vita è davanti a voi ed è come una partita, giocala tu in prima persona, ma giocala insieme agli altri. Il dono dello Spirito vi renderà uomini capaci di amare e di costruire. Questo è il senso della vita. Seguire Gesù vuol dire sapere dove si va, buon cammino ragazzi». L’arcivescovo Scola ha poi ricordato a tutti le parole che Papa Benedetto XVI ha pronunciato proprio allo stadio Meazza un anno fa e che indicano la meta verso cui il loro cammino deve vertere: «amici, la meta ce l’ha ricordata l’anno scorso Papa Benedetto XVI con queste parole: tendete ad alti ideali: tutti possono arrivare ad una alta misura, non solo alcuni! Siate santi!».
La festa dei cresimandi è un evento molto atteso da tutti i ragazzi che riceveranno quest’anno il sacramento della Cresima con cui giunge a compimento il percorso di iniziazione cristiana. Emblematiche sono le parole di Alessandra, 12 anni di Cormano: «È bellissimo per me essere qui, oggi il fulcro di tutto il percorso che ci ha condotto alla cresima».