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Cordoglio

Scola: «Caffarra, amico carissimo che si è sempre mosso con retta intenzione e per il bene della Chiesa»

Messaggio del Cardinale all’Arcivescovo di Bologna per partecipare al dolore della Chiesa felsinea per la scomparsa del suo Arcivescovo emerito, avvenuta mercoledì 6 settembre

7 Settembre 2017
Il cardinale Carlo Caffarra

Pubblichiamo il messaggio che il cardinale Angelo Scola, Amministratore apostolico della Diocesi di Milano, ha inviato oggi a monsignor Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna, in segno di partecipazione al dolore della Chiesa felsinea per la morte del suo Arcivescovo emerito, cardinale Carlo Caffarra, avvenuta mercoledì 6 settembre. Il messaggio è stato inviato anche al Gran Cancelliere, al Preside, ai Professori e agli Studenti di tutte le Sezioni del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia (fondato dal cardinale Caffarra).

 

Eccellenza Reverendissima,

nell’impossibilità di partecipare personalmente alle esequie, voglio far giungere, nella preghiera e nell’affetto, a Lei, alla Chiesa di Bologna e di Ferrara, alle sorelle Annamaria e Norma e ai familiari, le mie condoglianze in occasione della dipartita del carissimo amico Cardinal Carlo Caffarra.

La Provvidenza mi ha concesso di lavorare a stretto gomito con lui per molti anni. All’Istituto Giovanni Paolo II, alla Congregazione per la Dottrina della Fede, nel contesto della Conferenza Episcopale Italiana. Ho così imparato a conoscerlo, ammirandone la profondità e radicalità di vita cristiana – impressionante il suo modo di celebrare l’Eucaristia -, la disponibilità al dialogo con chiunque glielo chiedesse, soprattutto con le famiglie provate e con i giovani confusi circa il cammino affettivo.

Era inoltre sotto gli occhi di tutti la sua competenza teologica e canonistica, alimentata alle fonti dirette della sacra dottrina e, con particolare gusto, alla letteratura e alla musica. Straordinaria e sempre molto ammirata dagli studenti la sua capacità di insegnamento. Rigoroso e chiaro, anche sulle questioni più complesse e delicate.

Soprattutto, come ha mostrato lungo gli anni del suo ministero episcopale, la sua personalità sacerdotale si è rivelata nel suo costante tentativo di ricondurre la predicazione e il magistero all’essenziale: Gesù Cristo vivo e presente, perché incarnato, nella realtà attuale.

Franco e leale nelle sue prese di posizione, senza timore alcuno delle conseguenze, si è sempre mosso con retta intenzione e per il bene della Chiesa. Ritenuto dai più solo un intellettuale, ha sorpreso tutti lungo il suo ministero episcopale a Ferrara e a Bologna per la sensibilità e la calda apertura nei confronti di tutti i fedeli e per la passione al paragone chiaro, ma rispettoso verso la società civile e le sue istituzioni.

Il Cardinal Caffarra lascia un vuoto non solo nella Chiesa italiana. Ma noi, che viviamo nella speranza certa di rivederlo nell’altra riva, siamo convinti che don Carlo non cesserà di accompagnarci nel cammino terreno che ancora ci resta.

Lo affidiamo alle braccia misericordiose del Padre.

Con i sensi del vivo affetto collegiale

+ Angelo Card. Scola
Amministratore apostolico

 

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