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10 giugno

Scola a Crema per la festa del Santo patrono

Alle 21 il Cardinale presiede il Pontificale in Cattedrale nella solennità di San Pantaleone. Concelebrano i Vescovi di Crema, Lodi e Mantova

10 Giugno 2015

Mercoledì 10 luglio, a Crema, in occasione della festa patronale di San Pantaleone, alle 21 il cardinale Angelo Scola, Arcivescovo di Milano, presiederà il solenne Pontificale in Cattedrale. Concelebreranno monsignor Oscar Cantoni, Vescovo di Crema, monsignor Maurizio Malvestiti, Vescovo di Lodi, e monsignor Dante Lafranconi, Vescovo di Cremona. Sarà presente il presbiterio diocesano cremasco. La celebrazione sarà trasmessa in diretta audio su Fm 87.800 e in diretta video su www.livestream.com/antenna5crema

San Pantaleone era figlio del ricco pagano Eustorgio, e di Eubula, che lo educò al cristianesimo: poi si allontanò dalla religione e studiò medicina, diventando medico di Galerio. Tornò al cristianesimo grazie al prete Ermolao e, alla morte di suo padre, entrò in possesso di una grande fortuna: alcuni colleghi invidiosi lo denunciarono durante la persecuzione di Diocleziano. L’imperatore avrebbe voluto risparmiarlo e cercò di persuaderlo ad abiurare. Pantaleone, però, confessò apertamente la sua fede e, per mostrare di essere nel giusto, risanò un paralitico: ciononostante, fu condannato al rogo, ma le fiamme si spensero; poi fu immerso nel piombo fuso, ma il piombo si raffreddò miracolosamente; allora fu gettato in mare con una pietra legata al collo, ma il masso prese a galleggiare; venne condannato ad feras, ma le belve che avrebbero dovuto sbranarlo si misero a fargli le feste; fu poi legato a una ruota, ma le corde si spezzarono e la ruota andò in frantumi. Si tentò anche di decapitarlo, ma la spada si piegò e gli aguzzini si convertirono. Pantaleone pregò Dio di perdonarli, motivo per il quale ricevette il nome di Panteleemon (in lingua greca, colui che ha compassione di tutti), e, quando diede il suo consenso, gli fu tagliata la testa.