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Gorla Minore

“Rotondi”, un Avvento vigilante
con la mente e il cuore

Nel Collegio arcivescovile attuate molte iniziative per preparare al Natale gli studenti delle diverse fasce d’età: preghiera, riflessione, volontariato e incontri-testimonianza

di Cristina CONTI

21 Dicembre 2014

Preghiera, servizio e riflessione. In questi ambiti il Collegio arcivescovile Rotondi di Gorla Minore (Varese) ha attivato diverse iniziative per aiutare i suoi studenti delle diverse fasce d’età a prepararsi al Natale. «La lettera dell’Arcivescovo “In cammino dietro la stella” è stata la traccia del nostro percorso lungo tutto il periodo d’Avvento – spiega il Rettore, don Alberto Torriani -. La nostra vita, da cristiani, è innestata in questo mistero: ne trova linfa, significato, forza e vigore. Per questo il tempo liturgico non è solo argomento di sacrestia, ma è qualcosa che ha a che fare con le nostre esistenze».

Vigilare è il verbo del tempo di Avvento. Significa attesa, ma anche allenamento: per imparare a trattenere le cose importanti, le parole vere, le responsabilità personali e la libertà, per imparare a volere bene agli altri. Così, con la collaborazione degli insegnanti, la scuola per l’infanzia, quella primaria, la media e il liceo hanno organizzato appuntamenti particolari, dalla preghiera quotidiana e settimanale alla Novena, dalle testimonianze a esperienze di volontariato. «Nella scuola primaria è stato scelto un tema diverso da vivere di settimana in settimana: i saggi, i doni, il viaggio, la stella – precisa il Rettore -. Come gesto di solidarietà abbiamo proposto un’attività con l’Associazione “Il pane di San Martino”. I ragazzi delle medie hanno curato un servizio d’animazione in una casa di riposo per anziani. Al liceo, invece, abbiamo privilegiato un taglio culturale e incontri-testimonianza».

Gli insegnanti hanno scelto testi letterari da leggere in classe durante le ore di italiano, per aiutare i ragazzi più grandi a contestualizzare nel quotidiano i temi della lettera dell’Arcivescovo. Inoltre, in collaborazione col monastero dei Santi Francesco e Chiara di Cademario (Lugano) – da molti anni meta di centinaia di persone che vogliono conoscere questo stile di vita antico, ma carico di novità- e con l’associazione Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi, sono stati organizzati alcuni momenti di riflessione. «Il 12 dicembre c’è stato l’incontro con le monache di clausura, giovani donne che hanno deciso di vivere la loro vita andando all’essenziale, nel rapporto con l’assoluto», dice ancora don Torriani. La sera del 13 dicembre, nella chiesa di San Carlo al Corso a Milano, è stato proposto un momento con i senzatetto del centro storico, «per condividere anche noi una serata nello stile dell’incontro con chi, per diverse circostanze della vita, vive in strada», aggiunge il Rettore.

Dal 16 al 19 dicembre ha avuto luogo la Novena, avviata da una veglia con i genitori nella Cappella Immacolata. Le attività di servizio, gli incontri e la preghiera si sono svolti al di fuori dell’orario scolastico. «Abbiamo voluto dare un segnale di libertà e impegno per allenarsi a vigilare con la mente e con il cuore», sottolinea don Torriani. Ora i ragazzi sono in vacanza e fino al 6 gennaio trascorreranno le festività natalizie in famiglia. «Alcune di loro hanno aderito a una proposta di Natale insieme, in una casa sulle Dolomiti, dove potranno alloggiare a un prezzo favorevole e partecipare a un momento di vita comune sulla neve. Altri sono in giro per il mondo: un nostro allievo sta facendo un anno negli Stati Uniti e rimarrà lì anche per Natale», conclude don Torriani.