Quella dei gruppi familiari parrocchiali è una realtà molto vitale sulla quale la diocesi ha sempre investito molto. Un interesse che da settembre ha preso forma concreta nei «Nuovi orientamenti pastorali per i Gruppi familiari», strumento che rivisita quello precedente e che intende fornire alcune linee indicative per la formazione e la gestione di questi gruppi.
Come spiega Luigi Magni, diacono permanente, neo responsabile insieme alla moglie e a don Luciano Andriolo del Servizio diocesano per la famiglia: «I nuovi “Orientamenti” lasciano intravedere come sia possibile percorrere un cammino di fede nella Chiesa, partendo dalla quotidianità di una vita in famiglia».
Lo strumento verrà presentato nel corso di un Convegno che riprende il titolo degli “Orientamenti”, «Dove sono due o tre riuniti nel mio nome», e che si svolgerà l’8 novembre a Milano in via Sant’Antonio 5 a partire dalle 14.30. Interverranno monsignor Luca Bressan, Vicario episcopale per la Cultura, la Carità e l’Azione sociale, e don Francesco Scanziani, teologo del seminario di Venegono con una lunga esperienza di partecipazione e sostegno a gruppi familiari parrocchiali.
«Il tema della spiritualità nella famiglia e nella coppia – sottolinea ancora Luigi Magni – è fondamentale. I tanti gruppi familiari nella nostra diocesi sono una risorsa importante perché testimoniano, attraverso il vissuto di famiglie normali, che la vita di ogni giorno può essere vissuta alla luce della Parola di Dio».
Un bisogno che forse è più diffuso di quanto non si pensi, ma che spesso è misconosciuto, sottolinea ancora Magni: «Ci sono coppie di sposi che sono in ricerca di un alimento per la loro vita matrimoniale, che hanno bisogno di aiuto per ripetere il proprio “sì” ogni giorno. Il gruppo familiare può essere un’occasione per mostrare quanto fa bene una vita vissuta secondo lo stile della Parola di Dio».
I benefici, poi, saranno visibili all’interno della coppia, ma anche presso la stessa parrocchia. Infatti, spiega ancora Luigi Magni, «come ha sottolineato l’arcivescovo Scola, la famiglia è la prima comunità educante, per questo riveste un’importanza primaria sul piano pastorale. Se la famiglia è alimentata dalla Parola di Dio, allora potrà essere di grande aiuto alla vita della comunità. Di più: diventerà un luogo di evangelizzazione importante, in una società che è sempre di corsa e che spesso ritiene di non avere tempo da dedicare al Signore».
Per questo è bene che il gruppo si presenti come un luogo accogliente: «È importante – sottolinea Luigi Magni – che i gruppi non si ripieghino su se stessi ma che si aprano anche alle coppie che non frequentano con assiduità la vita della comunità. In questo, più che l’annuncio fatto dal pulpito, funziona molto meglio l’invito “porta a porta”. Ognuna delle famiglie che prende parte agli incontri si dovrà sentire impegnata a invitare i propri conoscenti, dai vicini di casa ai genitori dei compagni di scuola dei figli».
Nel concreto, i nuovi «Orientamenti» propongono una metodologia per lo svolgimento degli incontri nei gruppi, che però, precisa ancora Magni «non intende essere vincolante». In sostanza, ci spiega, «si tratta di una lectio divina di martiniana memoria pensata a misura di coppia e di famiglia. L’abbiamo definita una “lectio del noi”: alla declamazione e spiegazione della Parola di Dio segue un momento di meditazione personale e poi un dialogo a coppie, durante il quale marito e moglie condividono quanto la Parola di Dio ha detto alla vita di ciascuno. Segue una condivisione con il resto del gruppo».