Il prossimo 28 aprile in tutta la Diocesi di Milano si celebrerà la Giornata dell’Azione Cattolica. Per la circostanza l’Arcivescovo, cardinale Angelo Scola, ha indirizzato alla Diocesi un messaggio nel quale invita con forza tutte le comunità parrocchiali a guardare all’AC con «simpatia» e a promuoverla nelle sue diverse articolazioni: ragazzi, giovani, adulti. In particolare, sottolinea l’Arcivescovo: «Chiedo a tutti coloro che hanno a cuore la loro parrocchia nell’orizzonte più reale e concreto della chiesa diocesana di confrontarsi con la proposta dell’Azione cattolica e di sentirsi chiamati ad aderire con semplicità e disponibilità perché la forma della Associazione è di grande aiuto per intensificare la propria vita spirituale, approfondire la comunione ecclesiale e la formazione». Il cardinal Scola ha così qualificato la storica Associazione di AC come uno degli elementi strategici della pastorale diocesana.
Nella Diocesi di Milano sono circa 8000 gli iscritti all’Azione Cattolica, distribuiti in 400 gruppi. Ma sono almeno il doppio le persone che partecipano alle diverse iniziative promosse dall’Associazione. Caratteristiche peculiari dell’Azione Cattolica sono l’impegno per l’educazione integrale della persona alla responsabilità ecclesiale e civile; l’imprescindibile riferimento al Vescovo e al suo magistero; l’esperienza associativa come condivisione del cammino e come sostegno reciproco alla testimonianza cristiana in tutti gli ambienti di vita.
In vista della Giornata diocesana i gruppi di Azione cattolica sono impegnati a promuovere iniziative per far conoscere meglio l’Associazione e presentare le sue proposte formative. Di particolare rilievo sarà poi l’evento programmato per il 19 maggio, quando diverse migliaia di Associati converranno a Mesero per quella che viene chiamata “La camminata del Sì”. Pubblicamente, al termine del cammino da Mesero a Magenta, verrà confermato il “sì” alla fede davanti all’Arcivescovo.
La presidente dell’Azione Cattolica Ambrosiana, Valentina Soncini, sottolinea che «l’Azione Cattolica è importante coglierla come uno stile. L’Azione Cattolica concorre a edificare una Chiesa mai avvulsa dalla quotidianità, mai appiattita nel concreto, ma una Chiesa radicata in Dio per il mondo».
Il focus sull’Associazione
Azione Cattolica Italiana è una associazione religiosa fondata nel 1867 che conta circa 400 mila soci in Italia e che coinvolge nelle sue attività circa un milione di persone. Nel territorio della Diocesi di Milano conta circa 8 mila soci e 400 associazioni territoriali ed è chiamata Azione Cattolica Ambrosiana. Ha sede in via Sant’Antonio 5 a Milano. È un’associazione apolitica e apartitica proprio perché persegue «il fine apostolico generale della Chiesa» e agisce in stretto legame con la Chiesa Diocesana.
Azione cattolica ambrosiana è un’associazione di laici impegnati a vivere, ciascuno “a propria misura” e in forma comunitaria, l’esperienza di fede, l’annuncio del Vangelo e la chiamata alla santità. Il laico impegnato in Ac ambrosiana crede che sia doveroso e possibile educare reciprocamente alla responsabilità, in un cammino personale e comunitario di formazione umana e cristiana. Fondamentale è l’attenzione, come singoli e come comunità, alla crescita delle persone. Le attività dell’Azione cattolica ambrosiana sono dunque divise in settori: adulti, giovani e ragazzi. I responsabili dei diversi settori organizzano attività con una forte attenzione alla formazione: per i ragazzi e i giovani il focus è rivolto ad accompagnare la crescita per un armonioso sviluppo della persona ottenuto attraverso il metodo del protagonismo della persona stessa all’interno del proprio percorso di formazione. Proprio questo protagonismo nella propria formazione è ciò che caratterizza le attività del settore adulti dell’associazione.
L’Azione cattolica ambrosiana fin da principio ha scelto di rispondere alla vocazione missionaria, mettendosi a servizio della propria fede nelle singole Chiese locali. Il servizio alla Chiesa si esprime nella scelta di stare in maniera corresponsabile nelle diocesi e nelle parrocchie. Ma anche costruendo percorsi di comunione con le altre aggregazioni laicali, in fedeltà a quanto il Concilio ha chiesto a tutti i laici.