«Affidiamo alla Madre di Dio, proclamata “beata” perché “ha creduto”, questo tempo di grazia». L’esortazione finale del Motu proprio “Porta fidei” – col quale Benedetto XVI indice l’Anno della Fede, con inizio a ottobre 2012 – farà da sfondo tematico al pellegrinaggio diocesano a Lourdes che il cardinale Angelo Scola presiederà dal 17 al 19 settembre. Lo ha annunciato l’Arcivescovo stesso, celebrando la Santa Messa in occasione della festa della Madonna di Lourdes nella omonima parrocchia.
A un anno dall’ingresso in Milano del nuovo Pastore, grati per aver ospitato il VII Incontro mondiale delle famiglie con la presenza del Santo Padre, i fedeli ambrosiani si recheranno al santuario francese invocando, anche attraverso Maria, il dono della fede: confermata, rinnovata o accesa di bel nuovo.
A tal proposito, continua il Papa nel documento citato, «sarà quella un’occasione propizia per introdurre l’intera compagine ecclesiale ad un tempo di particolare riflessione e riscoperta della fede». E proprio questo la Diocesi di Milano intende fare all’inizio dell’anno pastorale, nel mese di settembre, deponendo il proprio programma ecclesiale ai piedi della Vergine affinché ne scaturiscano occasioni di grazia.
La modalità di preparazione al pellegrinaggio, ma non solo, potrà attuarsi attraverso la preghiera molto familiare e popolare del Rosario, incrociando così pure il tema dell’anno proposto a Lourdes per il 2012: “Recitare il Rosario”; dopo quello di “Fare il Segno della Croce con Bernardetta” (2010) e “Pregare il Padre Nostro” (2011).
Del resto, proprio il cardinale Scola, durante l’omelia della scorsa Solennità dell’Immacolata, ha riflettuto sul rapporto tra fede e Rosario: «Per imparare la libertà, per fare nostre le strade della santità cristiana, tanti santi, ma anche i nostri padri ci hanno insegnato la tenace fedeltà alla recita quotidiana del Santo Rosario. Sgranare i chicchi della corona mentre si cammina, si lavora, in casa o in chiesa; abituarsi a raccomandare ogni bisogno proprio e altrui al Signore tramite Sua Madre; affidare noi stessi, i bisognosi, i nostri cari defunti alla potente intercessione della Vergine, rifugio dei peccatori e ausilio dei cristiani… è alla portata di tutti. (…) E la ripetizione delle Ave Maria non è pura ripetitività ma, come chiarisce bene l’etimo del verbo latino re-petere, esprime il bisogno tipico dell’amore di mendicare continuamente la presenza dell’Amato. Il Rosario educa la nostra libertà, in modo fedele e concreto, alla posizione più umana che ci sia: la supplica».
Nelle prossime settimane sarà reso noto il programma dettagliato del pellegrinaggio diocesano stilato dal competente ufficio di Curia. L’agenzia Duomo Viaggi coordinerà la parte tecnica – in sinergia con le agenzie del territorio che tradizionalmente organizzano viaggi di fede – e l’Oftal, l’Unitalsi e il Cvs coinvolgeranno i malati come da loro tradizione. Gli aggiornamenti del programma saranno disponibili all’indirizzo www.chiesadimilano.it/turismo.