Feste, cene, processioni, cerimonie, gite, momenti culturali, di condivisione e molto altro. Queste sono solo alcune delle iniziative che le parrocchie ambrosiane hanno predisposto per accogliere i pellegrini, che stanno arrivando a Milano in questi giorni da tutti gli angoli del mondo.
I fedeli della parrocchia Santa Francesca Romana, in zona Porta Venezia a Milano, hanno dato il benvenuto ai circa 100 pellegrini che ospitano, organizzando una momento di preghiera multilingue e allestendo una cena in oratorio. Un gruppo di volontari ha cucinato per l’occasione un ottimo menù italiano: pasta all’amatriciana, salamelle e hamburger alla griglia e ottimi dolci caserecci. L’iniziativa è stata molto gradita dagli ospiti, alcuni dei quali si sono fatti dare la ricetta dell’amatriciana. Emblematiche le parole di Maria, 50 anni, uruguaiana, per la prima volta in Italia: «L’ospitalità degli italiani e la bontà del vostro cibo sono noti in tutto il mondo, ma non credevo così tanto!». La cena è stata poi accompagnata da canti multietnici che hanno visto parrocchiani e pellegrini divertirsi insieme a ritmo di musica latinoamericana fino a tarda sera. Simbolo dell’accoglienza e della cordialità dei parrocchiani di Santa Francesca Romana sono Giovanna e Francesca, due mamme che ospitano nelle loro case quattro pellegrini. «Queste persone sono splendide – raccontano, sedute a tavola con i loro ospiti -. Ci hanno portato in casa un esempio di famiglia molto diverso dal nostro, ma che in fin dei conti vive gli stessi nostri problemi quotidiani, come per esempio la gestione dei figli adolescenti».
Una grande festa di benvenuto è stata invece organizzata nella parrocchia Santa Croce, in via Giuditta Sidoli a Milano. Una serata di allegria e letizia che ha riunito insieme famiglie italiane ed ecuadoregne. Lo spettacolo si è svolto secondo un programma molto fitto: sono stati infatti invitati tre cantanti ecuadoregni, una cantante italiana, una ballerina messicana e un attore. La festa è stata organizzata dai parrocchiani ecuadoregni residenti in Italia da molti anni, che hanno voluto dare il loro contributo per questi giorni. «È molto bello vedere come i nostri parrocchiani mettano a disposizione le loro abitazioni per i pellegrini – spiega don Andrea Martinelli -, ma ancor più bello è vedere come i nostri fedeli immigrati aiutino i loro connazionali. Non hanno case grandi a sufficienza per ospitare persone e spesso non hanno nemmeno le risorse economiche per offrire del cibo, ma hanno un grande cuore e stanno facendo di tutto per far sentire i pellegrini a casa. Questa serata ne è la dimostrazione». Miriam, per esempio, vive da 12 anni in Italia, parla bene la nostra lingua e si è integrata perfettamente nella comunità. «Per molti miei compatrioti – spiega nel mezzo della frenesia della festa – venire in Italia per vedere il Santo Padre è un sogno che oggi finalmente si realizza. Sono felice di dare il mio apporto affinché loro trascorrano al meglio questi giorni».