
Martedì 21 aprile alle 15, presso l’Università cattolica di Milano (sala Negri da Oleggio), si terrà un seminario dedicato alla figura di Giovanni Battista Montini dal titolo «“Io do a voi la lampada della mia fede”. Paolo VI: Chiesa, cultura e università». L’evento è stato organizzato dalla Fuci e dal Centro pastorale dell’ateneo in collaborazione con il Meic, l’Azione cattolica ambrosiana e l’Arcidiocesi di Milano, uniti dal desiderio di riflettere sul rapporto tra Chiesa e cultura, tra comunità cristiana e comunità accademica nel solco tracciato da Montini, a pochi mesi dalla sua beatificazione (19 ottobre 2014) e in occasione della nuova edizione di Montini «Coscienza universitaria. Note per gli studenti» (Edizioni Studium).
Il luogo scelto non è indifferente, ma quanto mai significativo per l’idea che Montini, prima come assistente nazionale della Fuci, poi come Arcivescovo di Milano e infine come Pontefice, aveva di università e per l’importanza che egli attribuiva all’Università cattolica. Già nel 1919, prima della fondazione dell’ateneo milanese (1921), in occasione del Convegno della Fuci a Montecassino, il futuro Papa ebbe modo di affermare che «per i diritti della nostra anima di giovani universitari, ieri tenaci e ferrei difensori della Patria, ci sia presto concesso di raccoglierci in una grande Università cattolica». E poi ancora, nel 1971, in una lettera all’allora rettore dell’Università cattolica, Giuseppe Lazzati, Paolo VI scrisse: «L’Università cattolica è una necessaria istanza della Chiesa che vive nel mondo e a servizio del mondo».
Il titolo del seminario è tratto dall’omelia tenuta il 18 gennaio 1955, in occasione della prima visita di Montini come Arcivescovo di Milano all’Università cattolica, e il cui messaggio ci insegna che è alla soglia delle aule universitarie che avviene l’incontro delle due «lampade», quella della fede e quella della ragione. È qui che lo studio e il ricercare vengono illuminati e guidati dalla fede. L’una e l’altra «lampada» non si contrappongono e per Montini il pensiero umano non è di ostacolo all’incontro con Dio; egli anzi ebbe a cuore l’animazione di un’azione pastorale che suturasse la «rottura tra Vangelo e cultura» (Evangelii Nuntiandi n. 20).
Dopo i saluti del rettore, Franco Anelli, e di monsignor Claudio Giuliodori, assistente generale dell’Università cattolica, a parlare della figura di Montini nel Novecento, della ricomposizione della frattura tra Vangelo e cultura, dell’eredità del suo pensiero nella cultura e nell’università saranno quattro docenti: Piero Viotto, professore emerito di Pedagogia; don Angelo Maffeis, professore di Teologia e presidente dell’Istituto Paolo VI di Brescia; Angelo Bianchi, professore di Storia moderna e preside della Facoltà di Lettere e filosofia in Cattolica; Rita Pilotti, presidente nazionale della Fuci.