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Nuovo anno oratoriano UNA COMUNITÀ PASTORALE, SEI LE FESTE DEGLI ORATORI

9 Ottobre 2007

Nascita della Comunità pastorale e prossima ordinazione diaconale di Andrea: questi gli eventi che hanno caratterizzato la festa di apertura degli oratori a Besana Brianza. Ma anche una fiaccolata con ben 96 adolescenti e ancora canti, balli, giochi e preghiere come ogni festa oratoriana che si rispetti. “Un inizio d’anno carico, partecipato e sentito, che guarda già alle prossime settimane e ai prossimi mesi”, spiega don Massimo Donghi, sacerdote besanese.

La festa degli oratori di Besana non si può dire sia stata uguale a tutte le altre della diocesi. Due eventi, infatti, hanno caratterizzato la giornata: innanzitutto la nascita della Comunità pastorale Santa Caterina, che riunisce i 6 oratori della città. In secondo luogo l’imminente diaconato di Andrea, giovane besanese che a giugno riceverà l’ordinazione sacerdotale e che proprio con l’impegno in oratorio ha scoperto la sua vocazione religiosa. Le 6 strutture giovanili di Santa Caterina hanno organizzato ciascuna una propria festa, ma con il momento comune della fiaccolata dedicata a don Andrea, il sabato sera, con partenza dal seminario di Venegono e cui hanno partecipato 96 adolescenti.

Anche le messe della domenica mattina hanno avuto identico inizio, con alcune famiglie che hanno letto lo stesso messaggio nei 6 oratori:

Caro Oratorio, oggi è la tua festa! Quando penso a quel pezzo della tua storia che ho vissuto, mi accorgo quante storie di persone hai accompagnato. Ciascuno ha preso un lembo di te e se lo è messo addosso come un vestito, dentro il proprio crescere, come amico. E tu hai trasmesso un senso di calma e di continuità, di attesa e di proposta. Immutabile ma non insensibile ai cambiamenti. E quanti ne hai già passati! Ora ci è chiesto di accompagnarti verso i prossimi. Quei cambiamenti che ci chiamano a mantenerti attraente e affidabile nel percorso di un unico Progetto educativo, vissuto a sei teste e quindicimila cuori. Quanti Dimmi perché vengono in mente anche a noi, ogni volta che ci sembra di faticare a capire. Proprio come Maria e Giuseppe con il loro Dimmi perché di fronte a Gesù ritrovato nel tempio; e altrettanto con il Dimmi perché di Gesù che chiede ai suoi di lasciarlo partire per la sua missione verso il Padre. Oggi anche noi siamo qui per gridare un Dimmi perché al nostro amico Andrea che vive i suoi giorni – tempo di grazia- in attesa del diaconato e del sacerdozio. E da questo “perché” che vogliamo ascoltare da lui, chiediamo possa scaturire un coraggio per sciogliere i nostri dubbi e incertezze del procedere quotidiano. Buona festa Oratorio, buona vita Andrea.

Pranzo in condivisione, preghiera, giochi hanno poi arricchito di suoni e colori gli oratori, fino agli immancabili balli di gruppo che hanno concluso la giornata.

Il parroco di Santa Caterina, don Massimo Donghi, ricorda il senso della festa di apertura degli oratori, occasione comunitaria ed entusiasmante che dà slancio ai fedeli per l’anno pastorale appena iniziato.

«Il Cardinale ci ha invitato a “guardare con grande speranza e a vivere con operosa fiducia” ogni relazione con le famiglie che incontriamo in Oratorio. La Festa dell’Oratorio ha tutti gli ingredienti per fare ciò! Come ogni inizio, anche la Festa di apertura di un nuovo anno oratoriano si carica senza dubbio di grande speranza e fiducia nelle relazioni che il prete rinnova con le famiglie e che le famiglie riconfermano con gli educatori e gli animatori dei propri figli. È un inizio bello, carico, partecipato, sentito. Un inizio che non si ferma lì, ma guarda avanti, alla prossima domenica, al martedì quando riprenderà il gruppo preadolescenti e adolescenti, all’anno pastorale (Famiglia comunica la tua fede) con gli incontri pensati, programmati per i genitori nei diversi cammini di formazione. È un inizio forte, entusiasmante che spinge a metterci la stessa passione educativa, sempre. È un inizio comunitario rassicurante che ci ricorda che non mancheranno in questa nuova avventura oratoriana quelle domande e quelle risposte che piccoli e grandi possono dare e ricevere.. qui e altrove, in ogni significativa relazione. È un inizio… e come ogni inizio “tempo di grazia” e tempo per dire “grazie” a chi è qui insieme per partire».