Il Museo Diocesano possiede ora uno strumento in più
che consente al visitatore di scoprire e conoscere
le sue ricche collezioni: la nuova guida,
realizzata in collaborazione con il Touring Club Italiano,
fa parte di una collana dedicata
alle Guide Ufficiali dei Musei d’Italia,
nata per rispondere all’esigenza,
sempre più avvertita dal pubblico,
di una visita approfondita al patrimonio museale italiano.
Una bella novità, in attesa della mostra-evento
dedicata all’età dei Borromeo.
di Alessia Devitini
Conservatore del Museo Diocesano di Milano
Riprendendo infatti le caratteristiche editoriali delle altre guide della collana, apertasi con la Guida di Brera nel 1998, il volume si propone di unire il carattere di vera e propria guida specializzata a quello di un catalogo museale.
Caratteristica della guida è infatti l’impostazione generale, ricca di dettagli e di informazioni: il volume rispecchia infatti la suddivisione del museo, ed è diviso in sezioni che corrispondono alle varie collezioni del Museo Diocesano; ogni sezione è preceduta da una pagina introduttiva, che fornisce l’inquadramento storico artistico generale per la visita di quella collezione, preceduta dalla piantina relativa.
Di ogni sala sono segnalate anche le opere di particolare rilevanza, alle quali dedicare una maggiore attenzione. In molti casi i “capolavori” coincidono con le opere descritte anche nei pannelli didattici che scandiscono il percorso del museo. A questa parte segue, per ogni sezione, una serie di schede, sempre accompagna da un’illustrazione a colori. Tutte le opere esposte sono presentate sia dalla didascalia tecnica, che da una descrizione storico artistica, più o meno breve a seconda dell’importanza dell’opera, seguendo l’ordine dell’allestimento della sala. Dal momento che il catalogo scientifico del Museo, inaugurato da pochi anni, nell’autunno 2001, è ancora in fase di preparazione e alcune delle opere che conserva sono inedite o in corso di studio, in attesa del rigore e della sistematicità propria di un catalogo scientifico vero e proprio, questa parte della guida costituisce un primo importante strumento per conoscere il Museo.
Già nella nuova guida sono infatti confluiti alcuni dei dati emersi, ad esempio, dai restauri e le notizie ricavate dagli studi che si stanno conducendo in questi anni su tutte le opere. Oltre a quelle delle varie collezioni (Ambrogio, le Opere della Diocesi, a loro volta suddivise cronologicamente in tre parti, la Via Crucis di Previati, il Ciclo dell’Arciconfraternita del SS. Sacramento, l’Arredo liturgico, la collezione Marcenaro, la collezione Crespi, la Monti, la Pozzobonelli, la Visconti, e, infine l’Erba Odescalchi) altre due sezioni sono dedicate alle parti di “raccordo”, dove affrontano particolari temi, come nel caso del Corridoio d’ingresso, interamente dedicato alla storia del Museo e della Diocesi con pannelli didattici e la multivisione della parete di fondo, come nel caso della Sala crociera, snodo del percorso ma anche area destinata alla fruizione dell’opera multimediale.
Un posto di particolare rilevanza all’interno della guida è dato infine a uno dei capolavori conservati al Museo Diocesano, la straordinaria Ancona della Passione, il grande polittico in legno scolpito e dipinto realizzato intorno alla metà del XVI secolo da una bottega di Anversa per una cappella della chiesa di san Giorgio di Annone Brianza (Lc), in deposito presso il Museo Diocesano dal 2000. La bibliografia di riferimento conclude il volume, offrendo spunti di approfondimento ai visitatori più curiosi.