Alla marcia di sabato prossimo ci saranno anche Agesc e Age, due associazioni di genitori, la prima delle scuole cattoliche e la seconda di quelle statali. Sul tema scelto per la 31esima edizione di “Andemm al Domm” c’è convergenza, al centro infatti si pone la libertà di educazione dei figli attraverso la scelta della scuola.
«Quest’anno abbiamo voluto riprendere il richiamo dell’Europa che si chiede come mai in Italia il 95% della scuola venga gestito direttamente dallo Stato – spiega Michele Ricupati, presidente provinciale Agesc e presidente dell’Associazione marcia della scuola cattolica -. Solo l’Italia e la Grecia hanno ancora oggi un tasso così alto di gestione statale, per questo ci chiediamo se la libertà di educazione è a buon punto oppure se è ancora arretrata». «Vogliamo ribadire che si devono trovare nuove formule per offrire a tutti le stesse condizioni di partenza nella scelta della scuola desiderata». Ma la questione è soprattutto economica, continua Ricupati: «Quando si tratta della scuola c’è sempre una pregiudiziale ideologica per cui alcune scuole non sono alla portata di tutti, invece ognuno deve poter scegliere l’istituto che vuole».
Anche per Paolo Ferrentino, presidente regionale Age, è una questione di soldi: «Se le scuole paritarie non vengono finanziate adeguatamente sono costrette a chiedere contribuzioni importanti ai genitori, quindi chi non può non ha diritto di scelta della scuola». «La scuola cattolica – riprende Ricupati – si è sempre caratterizzata per l’attenzione alla persona, non solo per creare buoni e onesti cittadini, ma allo scopo di formare futuri uomini e donne per la nostra società. Nelle scuole cattoliche dove la pregiudiziale economica non incide gli iscritti aumentano, ma nei momenti di crisi non tutti i genitori e le famiglie riescono a mandare i figli nella scuola dove vorrebbero».
La marcia “Andemm al Domm” sarà dunque l’occasione per ribadire che «la scuola cattolica è fondamentale per il nostro Paese» e dal momento che «la Costituzione non indica la possibilità di finanziamenti, si trovi una soluzione! In questo l’Europa è stata molto chiara. Bisogna fare in modo che lo Stato non sia l’unico gestore di scuole e quindi non abbia il monopolio dell’educazione in Italia. La legge 62/2000 che richiama il fatto che è tutta scuola pubblica (sia quella di Stato sia quella paritaria, pur con determinate regole) è stata disattesa, ma se lascia a una parte condizioni sfavorevoli e inaccettabili è chiaro che qualcosa non funziona».
Dopo 30 anni per la prima volta andranno alla marcia “Andemm al Domm” anche i genitori di Age. «Il motivo per cui partecipiamo – spiega il presidente Ferrentino -, è per rivendicare il diritto alla libertà educativa delle famiglie, perché sia attuata non per principio e sulla carta, ma in concreto». Questo significa che «se le famiglie hanno la possibilità di scegliere la scuola, anche la paritaria, ciò permette di attuare la libertà educativa delle stesse nei confronti dei figli». E conclude: «Noi saremo presenti come genitori; ora ci stiamo organizzando per capire come manifestare alla marcia per rivendicare questo diritto».