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Torino

Nella Notte bianca della fede
i ragazzi ambrosiani
segni dell’Amore più grande

L’incontro diocesano adolescenti nel contesto dell’ostensione della Sindone. Un’esperienza particolare e suggestiva, conclusa dalla celebrazione eucaristica mattutina presieduta da monsignor Tremolada

di Mario PISCHETOLA

27 Aprile 2015

Sono stati «segni dell’Amore più grande» i 3200 adolescenti ambrosiani che hanno percorso le strade di Torino fra il 24 e il 25 aprile per vivere, insieme a centinaia di giovani di altre diocesi italiane, la «Notte bianca della fede». Il momento più intenso è stato la visita alla Sindone, vissuta in piccoli gruppi e nel cuore della notte. I primi gruppi sono stati accolti all’una di notte; gli ultimi adolescenti sono usciti dal Duomo, in cui viene venerata la Sindone, alle 4 del mattino. È stato un lungo percorso iniziato qualche ora prima in un clima di festa sotto la grande Tettoia Vitali (nel Parco Dora), simbolo della Torino postindustriale, posta accanto alla nuova chiesa del Santo Volto.

Davvero suggestiva la cornice di questo incontro diocesano degli adolescenti tutto particolare, perché vissuto in un’altra diocesi (con una stretta collaborazione fra il Servizio per i ragazzi, gli adolescenti e l’oratorio di Milano e l’Ufficio della pastorale dei giovani e dei ragazzi di Torino) e in una formula nuova, che ha previsto l’attraversamento delle ore della notte e si è conclusa con la celebrazione eucaristica la mattina successiva, presieduta da monsignor Pierantonio Tremolada, Vescovo Ausiliare di Milano e Vicario episcopale per l’Evangelizzazione.

Gli adolescenti ambrosiani hanno dormito due o tre ore al massimo, ospiti delle strutture messe a disposizione dalle parrocchie e dal Comune di Torino (oratori, scuole, palestre, ecc.), ma non hanno perso, per tutta la durata dell’evento, il loro entusiasmo e il loro desiderio di scoprire il significato dell’«Amore più grande».

Dopo la festa di apertura della notte, nel classico stile di animazione della Fom, presso la Tettoia Vitali si è svolta la preghiera presieduta dall’Arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia: accanto a lui il don Samuele Marelli, responsabile del Servizio ragazzi, adolescenti e oratorio, e don Luca Ramello, responsabile della Pastorale giovanile della diocesi torinese.

L’Arcivescovo di Torino ha introdotto i nostri adolescenti alla comprensione dell’evento che stavano celebrando: «Questa notte non è buia e triste come sembra perché è illuminata dalla luce della Pasqua del Signore e dall’amore più grande di Gesù che ci ha amati come amici e che ci viene svelato in modo così forte dalla Sindone. Cerchiamo di portare questo amore a tutti».

Nel segno della luce in migliaia si sono messi in cammino, percorrendo le strade del centro di Torino verso le altre tappe della Notte bianca della fede, prima fra tutte la piazza della Basilica di Maria Ausiliatrice, sede del primo Oratorio di san Giovanni Bosco, che custodisce il suo corpo. Gli adolescenti hanno così potuto restituire la visita che Don Bosco fece a Milano l’anno scorso, in occasione della Peregrinazione della sua Urna nel bicentenario della sua nascita. L’Ostensione straordinaria che durerà fino al 24 giugno ha l’intento di sottolineare questo anniversario e porre dunque l’attenzione sul servizio educativo che la comunità cristiana offre quotidianamente alle giovani generazioni, soprattutto grazie all’oratorio.

Gli adolescenti, nel cuore della notte, prima di avvicinarsi alla Sindone, hanno potuto toccare con mano le esperienze che hanno segnato la storia della Chiesa torinese e non solo. L’esperienza dell’Oratorio di don Bosco, della Piccola casa della Divina Provvidenza di san Giuseppe Benedetto Cottolengo, l’Arsenale della Pace del Sermig e il Santuario della Consolata, dove hanno potuto ammirare una rappresentazione sulla figura del beato Piergiorgio Frassati a cura dell’Azione cattolica di Torino.

Questi «segni dell’Amore più grande» sono stati propedeutici per l’incontro con la Sindone, avvenuto grazie alla mobilitazione di centinaia di volontari dell’Ostensione che si sono resi disponibili a tenere aperto il percorso di avvicinamento nel cuore della notte.

L’avventura degli adolescenti è continuata al mattino quando hanno dovuto ripercorrere le strade di Torino per raggiungere nuovamente la Tettoia Vitali per la celebrazione dell’eucaristia. La messa celebrata in rito ambrosiano è stato il momento sintetico e più alto di tutto l’Incontro diocesano adolescenti. Monsignor Tremolada ha invitato tutti a fare memoria di quanto vissuto nella notte precedente e a concentrarsi sullo sguardo che ciascuno ha potuto dare verso il volto che la Sindone fa trasparire: «È un volto, quello dell’Uomo della Sindone, che fa trasparire una profonda tenerezza e che è segno di quell’Amore più grande che chiede da parte nostra una risposta».