Sirio 26-29 marzo 2024
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Cernusco sul Naviglio

Nel dono del tempo un anticipo sull’eternità

Sabato 19 maggio alle 15, nella chiesa prepositurale della parrocchia S. Maria Assunta, l’Arcivescovo ha presieduto una celebrazione eucaristica per ricordare il XX anniversario della morte del cardinal Giovanni Colombo, fondatore del movimento Terza Età e indimenticato Arcivescovo di Milano dal 1963 al 1979

di Maurilio FRIGERIO

19 Maggio 2012

Dopo una breve processione dal prospiciente oratorio, dove il cardinal Scola era stato accolto da bambini, ragazzi, giovani e da molti genitori e dove ha benedetto la nuova costruzione dell’oratorio Sacer, è stato accolto in chiesa dai diversi gruppi di anziani di Cernusco e provenienti dei vicini paesi della Zona Pastorale VII.
All’inizio dell’omelia il cardinale ha ricordato il fatto di cronaca appena successo: “Carissimi sorelle e fratelli dobbiamo in questo momento rivolgere il nostro cuore e la nostra mente alla tragedia che si è consumata a Brindisi. Affidiamo questa giovane vita al Signore, preghiamo per i feriti, siamo vicini al dolore della città” E poi un invito accorato che supera ogni confine e distanza “Affidiamo il nostro Paese alla Vergine Santissima ed impegnamoci ad uno ad uno perché si affermi il bene e non prevalga nella nostra Italia la violenza e che ci sia impegno personale e comunitario per la vita.”
Questa è stata la seconda volta che il Movimento Terza Età della diocesi ha avuto la gioia di incontrare il cardinal Angelo Scola e proprio ad un giorno dall’anniversario di morte del cardinal Colombo, scomparso a Milano il 20 maggio 1992. Una sottolineatura ricordata dal cardinal Scola anche durante l’omelia con altre due date significative: 120 anni dalla nascita -6 dicembre del 1902- e 50 anni di ingresso in diocesi nel prossimo 2013. “Tutte provvide occasioni nel suo ricordo, oltre alla filiale pietà nel fare memoria e pregare per lui”, come è ricordato nel Cantico dei Cantici, la prima lettura della messa, e richiamando poi il Vangelo di Giovanni “Possiamo riconoscere che la vita di Giovanni Colombo è stata profondamente innestata nella vite, e ha portato molti frutti in numerose vigne.”
Immediato è stato il riferimento concreto all’Università della Terza Età voluta con profetica intuizione proprio dal cardinal Colombo negli anni Settanta e definita da Scola come “forza e motivo nell’ultima e feconda stagione della sua vita”. E ancora in riferimento al suo predecessore sulla cattedra di S.Ambrogio: “E’ stata una speciale vocazione e missione nella Chiesa l’ aver dedicato anche l’ultima porzione della vita al servizio della Chiesa” ricordando ai presenti tutto lo slancio e la passione per offrire agli anziani occasioni di incontro proprio attraverso le lezioni di letteratura italiana. Scola ha anticipato che verranno pubblicate antichi studi ed alcune lezioni tenute su Tasso, Leopardi e Manzoni.
Quasi da esempio, più che da monito per i presenti, è stata indicata una strada da seguire mettendo in luce alcune doti di Giovanni Colombo negli ultimi anni della sua vita: “Una tenace volontà di reagire, di non abbattersi, e la disponibilià ad assumere i numerosi impegni oltre le sue possibilità e le sue forze.”
E verso la fine dell’omelia Scola ha aggiunto altri spunti di reflessione: “Il crescere non è un passaggio cronologico della vita che concede la lunghezza di giorni e di anni, pur attraverso fatiche e dolori, ma è un passare del tempo nell’intelligenza docile per rendere feconda la nostra esistenza. E’ un crescere nella comprensione del Vangelo” donandosi e “trafficando fino alla fine i nostri talenti, maturando nella sapienza del cuore, magari anche quando si resta infermi e si può offrire la nostra vita.” Sull’esempio del cardinal Colombo il dono del tempo diventa un concreto richiamo per tutti:”Se doniamo noi stessi guadagnamo un anticipo sull’eternità!”