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Cordoglio

«Monsignor Nervo, un esempio
con la vita e le intuizioni»

Il direttore di Caritas Ambrosiana don Roberto Davanzo ricorda monsignor Giovanni Nervo, primo presidente di Caritas Italiana, spentosi oggi a Padova

22 Marzo 2013

«Monsignor Giovanni Nervo è stato un esempio per tutti noi. Con la sua vita, vissuta quotidianamente e con coerenza accanto ai poveri, ai deboli e ai piccoli. Ma anche con le sue intuizioni, che hanno dato uno straordinario contributo alle Caritas diocesane e al fiorire di tante iniziative autenticamente evangeliche, sorte in questi anni non solo nelle comunità ecclesiali, ma anche in quelle civili». Con queste parole il direttore di Caritas Ambrosiana, don Roberto Davanzo, si unisce al cordoglio per la scomparsa di monsignor Giovanni Nervo, primo presidente di Caritas Italiana, spentosi oggi a Padova.

Caritas Ambrosiana ha avuto stretti rapporti con monsignor Nervo durante tutto il suo lungo servizio e in particolare durante alcune delle più drammatiche emergenze umanitarie accadute negli ultimi anni. Dal suo insegnamento ha tratto ispirazione per molte iniziative che continuano ancora oggi.

La biografia

Giovanni Nervo nasce a Casalpusterlengo (Milano) il 13 dicembre 1918, da una famiglia profuga, proveniente da Solagna (Vicenza). A 13 anni entra nel Seminario della diocesi di Padova, da cui uscirà sacerdote nel 1941. Durante la seconda guerra mondiale, già sacerdote, dopo l’armistizio si trova a dare supporto alla Resistenza come staffetta.Dal 1945 al 1950 è assistente provinciale delle Acli a Padova, e dal 1950 al 1963 cappellano di fabbrica con l’Onarmo (Opera nazionale assistenza religiosa e morale agli operai), istituita da monsignor Ferdinando Baldelli, della quale dal 1963 al 1965 diventa responsabile nazionale del servizio sociale.

Nel 1964, con monsignor Giuseppe Pasini e altri docenti della Scuola di servizio sociale di Padova, da lui istituita nel 1951, crea un centro di studio, ricerca e formazione nel settore delle politiche sociali e dei servizi sociali e sanitari, intitolata a Emanuela Zancan, vicedirettrice della Scuola di servizio sociale, morta nel novembre 1963. Monsignor Nervo ne ricopre la carica di presidente dal 1964 all’ottobre 1997, sostituito da mons. Pasini.

Il  2 luglio 1971, dopo che Paolo VI ha sciolto laP.O.A. (Pontificia Opera di Assistenza), la Conferenza Episcopale Italiana costituisce la Caritas Italiana come proprio organismo «per favorire l’attuazione del precetto evangelico dell’amore nella comunità ecclesiale italiana in forme consone ai tempi e ai bisogni, in visto dello sviluppo integrale dell’uomo, con particolare attenzione alle persone e alle comunità in situazione di difficoltà», e incarica monsignor Nervo di organizzarla in qualità di presidente. Nervo manterrà tale carica fino al 1976 quando, a seguito di una modifica dello Statuto, la carica è assunta da uno dei vescovi vicepresidenti della Cei e lui acquisirà quella di vicepresidente, che manterrà per tutto il tempo previsto dal nuovo Statuto della Caritas, e cioè fino al 1986.

Gli anni Settanta, per la Chiesa italiana, sono quelli del primo piano pastorale “Evangelizzazione e sacramenti” e del primo Convegno ecclesiale su “Evangelizzazione e promozione umana” (Roma, 1976) nel quale, tra l’altro, viene lanciata ai giovani la proposta dell’obiezione e del servizio civile e alle ragazze quella dell’Anno di volontariato sociale (Avs). Nel 1975 si tiene a Napoli il Convegno nazionale “Volontariato e promozione umana”: è l’avvio di una riflessione che porta a una sempre più incisiva rilevanza del volontariato nella società italiana. Come ha ricordato lo stesso Nervo: «La realtà ci ha aiutati a camminare concretamente alla luce dei principi dello Statuto. Il terremoto del Friuli del 1976, per esempio, ci ha aiutati a vivere con i gemellaggi una forte esperienza di comunione ecclesiale; il problema dei profughi vietnamiti (1980-81) ci ha aiutati a vivere concretamente il valore dell’accoglienza; il fenomeno del servizio civile degli obiettori di coscienza ha aiutato le Caritas diocesane e le comunità ecclesiali a vivere in modo diffuso il valore della pace».

Gli anni Ottanta vedono proseguire l’impegno su questi ambiti, che si caratterizza anche con un forte impulso al mondo del volontariato e la nascita della Consulta delle opere caritative e assistenziali (poi diventata Consulta ecclesiale degli organismi socio-assistenziali). Monsignor Nervo termina il suo mandato in Caritas Italiana nel 1986, e diventerà membro a vita del suo Consiglio nazionale. A lui succede come primo direttore monsignor Giuseppe Pasini, in carica fino al 1996.

Tra le varie onorificenze, monsignor Nervo riceve il 13 novembre 1996 la laurea honoris causa in Economia e commercio dall’Università degli Studi di Udine per il prezioso lavoro fatto, alla guida di Caritas Italiana, con il volontariato in occasione del terremoto del 1976 in Friuli. Il 1° dicembre 2003 riceverà anche quella in Scienze dell’Educazione dall’Università di Padova. Nel 2008 è stato insignito, dal Comune di Padova, del “Premio speciale riservato a grandi personaggi che hanno speso i loro anni al servizio dell’umanità”, nell’ambito della VI edizione del “Premio internazionale Sant’Antonio”.

In questi anni monsignor Nervo ha scritto oltre 500 articoli, in parte a carattere divulgativo, sui temidella promozione sociale e in modo preponderante di carattere scientifico, su molteplici riviste, a partire dal mensile Italia Caritas. Oltre 20 i libri scritti, sui temi che vanno dalla carità, alla giustizia, alla pace.