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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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24 marzo

Missionari martiri:
veglia di preghiera a Seveso

Nella Giornata che fa memoria del sacrificio di monsignor Romero, anche la comunità del Seminario si unirà nel ricordo di chi ha dato la vita nelle missioni, in nome di Cristo e al servizio dei fratelli. Come padre Fausto Tentorio, ucciso nell'ottobre scorso a Mindanao.

di Ylenia SPINELLI

15 Marzo 2012

Anche la comunità del Seminario si unirà a tutta la Chiesa nella celebrazione della XX Giornata per i Missionari Martiri del prossimo 24 marzo, che ha per tema Amando fino alla fine.

Lo farà con una veglia di preghiera, a partire dalle ore 20.45, nel santuario di Seveso, presieduta da padre Gabriel Amal, rettore del Seminario del Pime.

La celebrazione annuale di una Giornata di preghiera e digiuno in ricordo dei missionari martiri, prende ispirazione dall’assassinio di monsignor Oscar Arnulfo Romero, Vescovo di San Salvador e una delle figure più luminose della Chiesa del secolo scorso. Venne ucciso proprio il 24 marzo del 1980, mentre celebrava l’Eucaristia.

La Giornata è dunque un modo concreto, attraverso la preghiera e il digiuno, per fare memoria della vita donata gratuitamente da uomini e donne che hanno creduto nella forza della Parola di Dio.

Durante la veglia verranno ricordati tutti i martiri di questi ultimi mesi, in modo particolare padre Fausto Tentorio, prete lecchese, originario della nostra Diocesi, ucciso il 17 ottobre scorso a Mindanao, nelle Filippine.

Da oltre trentadue anni padre Fausto lavorava a stretto contatto con gli indigeni del luogo, i Manobos, nella formazione e organizzazione delle loro piccole comunità montane, scontrandosispesso con forze molto potenti attente più ai beni materiali e interessi personali che a quelli di fratellanza locale e universale.

«Non vuole essere un lieto fine forzato che cancella la durezza della violenza o la tragedia di una vita spezzata drammaticamente», dice don Gianni Cesena, direttore della Fondazione Missio (l’organismo pastorale della Cei che promuove ogni anno questa iniziativa), commentando il tema della giornata: «Ma semplicemente dipinge gli ultimi istanti di coloro che, sull’esempio del Maestro, donano la vita, perdonando i loro carnefici».
Ecco perché ogni martirio, dai tempi di Stefano in poi, va riletto sulla filigrana del martirio di Gesù, testimone e rivelatore di un Dio Padre che ama e perdona. Ecco perché i missionari vengono perseguitati e uccisi, in quanto portatori di un Vangelo che continua, oggi e da sempre, a capovolgere le logiche umane fondate sull’egoismo e sull’ingiustizia.

Il materiale e i sussidi per vivere la Giornata sono scaricabili dal sito www.missioitalia.it.

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