Si può adorare il lunedì? Considerarlo un giorno bello? «Cosa da matti» si potrebbe rispondere. Effettivamente c’è poco da gioire pensando che è il primo giorno feriale dove, dopo la sosta della domenica, giorno di festa, si riprendono tutte le attività. Proprio per vivere meglio questo giorno l’Azione cattolica ambrosiana «rilancia» per quest’anno una proposta a riguardo.
Non si tratta di incontri, giornate di formazioni, ritiri spirituali o momenti di confronto e dialogo. Stiamo parlando infatti di «Adoro il lunedì», una breve preghiera per cominciare insieme la settimana lavorativa o di studio degli adulti e dei giovani. Ecco perché viene fatta il lunedì, non tanto e solo perché «ricomincia la settimana», ma per ricordarci che dopo la domenica, giorno più importante e di inizio della settimana per i cristiani, c’è «un» lunedì fatto di fatiche, di quotidianità, di impegni, di lavoro e di studio appunto.
Per vivere meglio e bene il lunedì, con la stessa «festa» e gioia della domenica, l’Azione cattolica di Milano, in comunione con tutta l’Azione cattolica italiana, ripropone questo momento di sosta e affidamento. In Milano c’è un luogo scelto proprio per essere simbolo della precarietà del tempo che spesso ci costringe a correre da una parte e dall’altra, fin dal mattino: la Stazione Centrale, crocevia di viaggi continui, appuntamenti, ritrovi. Da domani, lunedì 3 novembre, comincerà presso la cappellina della Stazione, nei pressi del binario 21, la preghiera di «Adoro il lunedì». Dalle 8 alle 8.30 ogni dieci minuti ci sarà la breve preghiera di affidamento, in compagnia dei Santi e Beati dell’Azione cattolica, prima di cominciare la giornata. I tre turni, guidati da alcuni soci di Ac che si sono resi disponibili, sono fatti per coinvolgere il maggior numero di persone possibili.
Naturalmente la proposta è aperta a tutti, soci di Ac e non soci, giovani e adulti. Tutti coloro che vogliono aderire all’«Adoro il lunedì» lo potranno fare nei luoghi dove sarà loro più comodo: la propria parrocchia, la chiesa vicino al lavoro, la cappellina dell’università. O al mattino, o in un altro momento del lunedì come la pausa pranzo o il tardo pomeriggio prima di rientrare. L’obiettivo di questa proposta non è quello di essere «pochi grandi gruppi» ma invece essere tante piccole capillari realtà di preghiera, anche personali se qualcuno non riesce ad unirsi ad alcuno, proprio per sentirsi in comunione nel primo giorno dopo la domenica.
«Adoro il lunedì» ben si inserisce nel contesto di quella «Chiesa in uscita» che tanto papa Francesco ha auspicato nell’esortazione apostolica «Evangelii Gaudium» (Eg) pubblicata nel novembre 2013 e che non cessa di incoraggiare ancora oggi. Una Chiesa cioè che è «comunità di discepoli missionari che prendono l’iniziativa, che si coinvolgono, che accompagnano, che fruttificano e festeggiano» (Eg, numero 24). La proposta è accompagnata da una frase del beato Piergiorgio Frassati, tanto caro all’Azione cattolica: «Io vorrei che noi giurassimo un patto che non conosce confini terreni né limiti temporali: l’unione nella preghiera». Gli organizzatori di «Adoro il lunedì» assicurano però che non si tratta di uno «slogan», ma di un piccolo sogno di Frassati sulla quotidianità che l’Azione cattolica cerca di fare proprio. Non solo la domenica. Ma ogni lunedì.