Si è appena conclusa l’udienza generale durante la quale oltre 7 mila 14enni della Diocesi di Milano, prossimi alla professione di fede, hanno incontrato papa Francesco.
Secondo don Samuele Marelli, direttore della Fom, «è stata un’udienza molto partecipata. Il Papa ha parlato ai ragazzi salutandoli e rivolgendo loro parole di incoraggiamento per il cammino che stanno percorrendo verso la professione di fede, che sarà un momento cruciale della loro adolescenza». Mons. Pierantonio Tremolada, Vicario episcopale per l’Evangelizzazione e i Sacramenti, ha sottolineato: «Torno a casa con un ricordo più che positivo. La giornate come quella di oggi ti rimangono impresse per il clima che si respira: di gioia e di entusiasmo. L’entusiasmo contagioso di papa Francesco».
L’udienza è stato il momento culminante di un pellegrinaggio che è diventato negli ultimi anni un appuntamento fisso nel calendario diocesano: «Una tradizione – spiega don Samuele Marelli – che è nata spontaneamente in diverse parrocchie ambrosiane, ma che la Diocesi ha voluto assumere da diversi anni come momento ecclesiale. Una dei punti di forza di questo pellegrinaggio, infatti, è che con esso i ragazzi fanno forse la prima vera esperienza vasta di Chiesa. L’incontro con il Papa, la presenza dei propri amici e di tanti altri ragazzi da tutta la Diocesi, la presenza di tante fedeli a Roma: tutto contribuisce a dare loro il senso concreto dell’universalità della Chiesa».
Secondo mons. Pierantonio Tremolada, «sperimentare questa dimensione di Chiesa fa assaporare ai ragazzi la gioia del camminare insieme e dà loro sostegno nel cammino di maturazione». Ma c’è un secondo grande obiettivo che il pellegrinaggio si prefigge, ha aggiunto mons. Tremolada: «Far comprendere a questi ragazzi che la fede dà luce alla vita e dà gioia».
Obiettivo senz’altro raggiunto, come è stato evidente anche durante la celebrazione dell’Eucarestia di ieri, presieduta dal cardinale Angelo Comastri, sull’altare della Confessione nella basilica di San Pietro: «Una bella celebrazione, molto sentita e partecipata dai ragazzi», ha concluso mons. Tremolada.