«Non di solo pane… Quale solidarietà per un’ecologia umana» è il tema del convegno in programma sabato 7 febbraio, a partire dalle 9.45, nella Sala Colucci del Centro Congressi di Confcommercio (corso Venezia 47, Milano), organizzato dal Servizio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro alla vigilia della Giornata diocesana della Solidarietà, domenica 8 febbraio (info e iscrizioni: tel 02.8556430; sociale@diocesi.milano.it).
Il primo a parlare di ecologia umana fu il Beato Paolo VI in un’udienza del 1973. Gli fece eco, con forza raddoppiata, Giovanni Paolo II nella «Centesimus Annus» (38). Nell’enciclica «Caritas in veritate» Benedetto XVI invoca un ruolo pubblico della Chiesa per far valere la responsabilità di difendere la terra, l’acqua e l’aria come doni della creazione appartenenti a tutti, e soprattutto di difendere l’uomo contro la distruzione di se stesso (51).
Papa Ratzinger ripropone una ricchissima intuizione: l’ecologia dell’ambiente è collegata a doppio filo con l’ecologia umana. Ciò significa che la radice del dissesto ambientale è in buona parte «effetto» dello squilibrio dell’uomo. L’inquinamento della mente, del cuore e dello spirito sprigiona effetti avvelenanti sull’aria e sull’acqua; l’armarsi degli animi devasta attraverso le armi; l’insaziabilità di pochi scatena dinamiche perverse di povertà. Su questa scia, nella «Evangelii Gaudium», papa Francesco ha denunciato la cultura dello scarto e la globalizzazione dell’indifferenza (53-54).
Questi spunti provenienti dal recente magistero sociale della Chiesa sono i punti di partenza del dibattito al centro del convegno del 7 febbraio. A stimolarlo, Dopo il saluto di Umberto Bellini (vicepresidente di Unione Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza) e l’introduzione di don Walter Magnoni (responsabile del Servizio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro), sarà in primo luogo una riflessione poetico sapienziale di don Angelo Casati a partire dalla Parola di Dio («Non di solo pane»).
Seguirà l’intervento di Maria Letizia Gardoni, giovane responsabile di Coldiretti giovani impresa, che proverà a gettare uno sguardo di speranza sulla nostra realtà a partire dall’emergenza alimentare, dalle sfide dell’agricoltura e dal problema del consumo di suolo. Dopo una pausa e un momento di confronto assembleare, le conclusioni.
Ma come vivere nelle comunità la Giornata della solidarietà? «Il suggerimento pratico che ci sentiamo di offrire alle parrocchie è quello di invitare nella messa principale della domenica associazioni e gruppi che sul territorio costruiscono effettive trame di solidarietà – sottolinea don Magnoni -. Crediamo che questa sia un’occasione importante per far conoscere a tutti iniziative concrete che diventano stile di costruzione della storia locale. In un periodo in cui tutte le comunità vivono la presenza di persone disoccupate, potrebbe essere opportuno anche iniziare un discernimento comunitario in cui interrogarsi su eventuali iniziative da attuare per sostenere e non lasciare sole le persone senza un lavoro».
A questo proposito, si rinnova anche per la Giornata della Solidarietà 2015 il gesto concreto destinato al Fondo che la Diocesi utilizza per aiutare le persone nel reinserimento lavorativo e in cui confluiranno le offerte raccolte nel corso della Giornata. I contributi devoluti dalle parrocchie vengono utilizzati per superare gli ostacoli pratici per una ricollocazione lavorativa: in questa ottica, nel 2014 sono stati compiuti oltre quaranta interventi tesi a ridare lavoro.
Per devolvere a favore del Fondo di Solidarietà: Iban IT22I0521601631000000071601 intestato a Arcidiocesi di Milano, su Credito Valtellinese (causale: Fondo di Solidarietà).