Luigi Spaccarotella, l’agente che ha colpito Gabriele Sandri,
ha sparato mirando ad altezza d’uomo: inizialmente indagato
per omicidio colposo, in seguito agli accertamenti effettuati
ha visto aggravata la sua posizione. Due dei fermati
per l’assalto alle caserme e al Coni di Roma rischiano
dai 5 ai 10 anni. Domenica fermi i campionati di serie B e C
di Mauro Colombo
Omicidio volontario: questo il capo d’accusa per Luigi Spaccarotella – 31 anni, calabrese d’origine, ma con trascorsi a Varese, attualmente in servizio a Battifolle (Arezzo) -, l’agente della Polizia stradale che domenica 11 novembre, nell’autogrill di Badia al Pino lungo la A1, ha fatto fuoco con la sua Beretta d’ordinanza uccidendo il 26enne romano Gabriele Sandri.
Inizialmente indagato per omicidio colposo, Spaccarotella ha negato di aver sparato ad altezza d’uomo. Prima ancora che gli accertamenti aggravassero la sua posizione, però, il questore di Arezzo aveva parlato di «gravissima imprudenza» e il capo della Procura di «gesto di follia», mentre il ministro dell’Interno Amato, riferendo in Parlamento, aveva rilevato come il poliziotto avesse sparato «a braccia tese».
Gli amici di Sandri sono stati iscritti nel registro degli indagati per tentate lesioni aggravate. Si sta verificando l’ipotesi che la rissa tra i due gruppi di tifosi nel parcheggio dell’autogrill fosse l’esito di un agguato teso agli juventini: alcuni coltelli sarebbero stati rinvenuti nei pressi dell’autogrill, mentre pietre sarebbero state trovate nelle tasche di Sandri. Ma si tratta di elementi ancora da vagliare.
La Procura di Roma che indaga sugli incidenti provocati dagli ultras nella serata di domenica ha rivolto a due dei quattro arrestati per l’assalto alle caserme anche l’accusa di eversione con finalità di terrorismo: rischiano dai 5 ai 10 anni di carcere. Arresti anche a Milano (10, ma 8, processati per direttissima, sono già stati scarcerati), Bergamo (3) e Taranto (9).
Il ministro dello Sport Giovanna Melandri aveva chiesto «un gesto forte»: uno stop di due giornate che avrebbe coinvolto anche la serie A (ferma la prossima domenica per gli impegni della Nazionale). Le istituzioni calcistiche hanno invece disposto il solo blocco dei campionati di serie B e C per sabato 17 e domenica 18 novembre. Sabato 24 e domenica 25, invece, sono state vietate le trasferte degli ultras di 15 squadre (6 di serie A).
Mentre si continua a indagare sulle voci di un “vertice” milanese tra ultras di diverse squadre e sulle infiltrazioni nelle curve dell’estremismo politico e della malavita organizzata, sono allo studio ulteriori provvedimenti, come il blocco definitivo alle trasferte organizzate dei tifosi e le partite a porte chiuse negli stadi in cui non ci siano gli stewards richiesti alle società.