Per la commemorazione dei defunti, i momenti centrali che la Chiesa ambrosiana si appresta a vivere l’1 e il 2 novembre saranno le celebrazioni eucaristiche che il cardinale Angelo Scola presiederà giovedì 1, alle 15.30, al Cimitero Monumentale, e venerdì 2, alle 10 nella Basilica di Sant’Ambrogio per i defunti di tutte le guerre, alle 15.30 nel cimitero di Lambrate e alle 17.30 in Duomo. Oltre a quella presieduta dal Cardinale, in Duomo venerdì 2 novembre si terranno celebrazioni eucaristiche nei seguenti orari: 7, 7.30, 8, 9, 10, 11 e 12.45. È sospesa la celebrazione delle 8.30.
Venerdì 2 sono in programma altre Sante Messe nei cimiteri cittadini, celebrate alla stessa ora (15.30), al Cimitero Maggiore dal vescovo monsignor Erminio De Scalzi; a Greco dal vicario episcopale e Moderator Curiae monsignor Bruno Marinoni; a Bruzzano dal vicario episcopale monsignor Carlo Faccendini; a Baggio dal vicario generale monsignor Mario Delpini; a Chiaravalle dal vescovo monsignor Angelo Mascheroni.
Fu San Carlo nel 1582 a introdurre anche a Milano la commemorazione dei fedeli defunti nel giorno del 2 novembre, «per uniformarsi alla prassi liturgica della Chiesa romana e di tutto l’Occidente», lasciando cadere l’uso milanese, introdotto dall’arcivescovo Olrico nel 1125, di ricordare tutti i defunti il lunedì successivo alla III domenica di ottobre, solennità della Dedicazione del Duomo.
Il 2 novembre, dunque, per la liturgia è il giorno della contemplazione della morte trasfigurata e vinta – come annunciano le Sacre Scritture proclamate – dall’immensa potenza di salvezza che scaturisce dalla risurrezione del Signore Gesù. Alla Chiesa non è dato modo migliore di manifestare la propria sollecitudine materna verso i defunti che quello di affidarli all’opera di salvezza che Cristo ha realizzato mediante il sacrificio della croce e rende disponibile a noi nel sacrificio della Messa.
Certo la visita al cimitero è una testimonianza dello stile cristiano di fare memoria dei propri cari e di credere nella vita eterna che la Pasqua di Cristo ha donato. Ma la «festa dei morti» è davvero tale solo se la preghiera davanti alle tombe dei nostri cari è accompagnata dalla partecipazione alla Messa in loro suffragio.