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L’associazione “Famiglie numerose” nata tre anni fa LA BELLEZZA DI ESSERE IN TANTI

9 Ottobre 2007

Per iscriversi all’associazione i genitori devono avere almeno quattro figli, tra naturali, adottivi o affidatari. In tre anni si sono iscritte 3 mila famiglie per un totale di 20 mila persone. La sede è a Bescia, ma l’esperienza è ormai diffusa in tante città italiane: Milano, Roma, Napoli, Palermo…

di Luisa Bove

L’associazione “Famiglie numerose” è nata nel 2004 quasi per “caso”, ma il fondatore Mario Sberna – sposato, con cinque figli (di cui uno adottato e uno in affido) – preferisce parlare di “Provvidenza”. In Italia non esisteva una realtà che riunisse nuclei famigliari con più di tre figli. L’idea è nata tra due papà che, incontrandosi al supermercato con un carrello pieno di spesa, si sono rivolti le solite frasi di circostanza sulle difficoltà a “tirare avanti”.

«Ci siamo interrogati sulle ingiustizie gravissime che opprimono le famiglie numerose in Italia», spiega Sberna, «e da lì è nata l’ipotesi di metterci insieme per contare di più». I due papà hanno quindi chiamato altri amici e così in 6 famiglie hanno fondato l’associazione. Dopo la prima presentazione si sono iscritte 18 famiglie e ora sono già 3 mila per un totale di 20 mila persone. «Per questo dico che è Provvidenziale – insiste Sberna – noi abbiamo solo coltivato un seme che Qualcun altro aveva seminato».

Il merito della loro notorietà va attribuita in parte anche ai media. Una sera infatti, durante un incontro conviviale tra famiglie, ha bussato alla porta di casa Sberna un giornalista del “Corriere della Sera” che avendo letto su “Avvenire” della nascita dell’associazione si era incuriosito. «Il giorno dopo eravamo sulla prima pagina del quotidiano e così abbiamo avuto subito una diffusione nazionale». Oggi ci sono iscritti a Milano, Roma, Napoli, Palermo…

All’inizio, per stendere una “Carta dei valori” si sono interrogati sulla famiglia come “cellula” fondamentale della società. «Poi ci siamo chiesti quando non lo è», dice il fondatore. «In questi due anni abbiamo denunciato i diritti e i vantaggi che hanno le coppie di fatto rispetto invece a quelle protette dalla Costituzione, ad esempio il cumulo di redditi negli assegni familiari, nelle graduatorie della casa, dell’asilo…».

Qualche risultato però l’hanno ottenuto. «La legge Finanziaria per il 2007 ben quattro volte cita la famiglia numerosa sostenendola con nuovi interventi a livello economico che prima non esistevano», conferma Sberna. Tra le conquiste ricorda «gli assegni familiari oltre i 18 anni di età, garantiti alle famiglie con almeno 4 figli», ma anche «la detrazione di 200 euro a figlio dopo il terzo». Questo fa dire ai soci dell’associazione che sono sulla strada giusta.

Tra le preoccupazioni maggiori ci sono i consumi di acqua ed energia elettrica. «Nessuno riesce a capire che dietro a un contatore ci stanno degli esseri umani, per cui in Italia – dice ancora Sberna – le bollette partono da una tariffa base o agevolata fino a un certo consumo», indipendentemente dalle persone che compongono la famiglia. «I single o la coppia sono avvantaggiati rispetto a noi perché risultano bassi consumatori e hanno pagamenti agevolati, noi invece che siamo in 7, 8 o 9 in famiglia sforiamo da queste tariffe. Anche su questo stiamo facendo pressioni e speriamo di ottenere presto dei risultati».

Poi ci sono aspetti che riguardano la quotidianità. «Come associazione abbiamo chiesto e ottenuto alcune convenzioni nazionali: con la Fiat e con la Ford abbiamo sconti che non ha nessuno in Italia, neppure il clero. Noi non ci stiamo sulla Cinquecento e abbiamo bisogno di vetture non di serie, cioè dai sei posti in su, ma questi modelli non hanno prezzi a portata di portafoglio.

L’ultimo aspetto, ma nella nostra “carta dei valori” dell’associazione è al primo posto, è quello di creare cultura, attraverso interviste, documenti e audiovisivi che mettono al centro la bellezza della famiglia. «Quello che vogliamo dimostrare è che nelle famiglie numerose si vivono straordinari momenti di gioia, crescita, condivisione e solidarietà», dice il fondatore. «Questo è il contrario dei luoghi comuni del tipo: famiglia numerosa uguale povertà, tristezza, fatica, sudore, lacrime, sgomento». I soci vogliono sradicare questa mentalità «con la nostra presenza festosa, gioiosa». Sono infatti convinti che «l’arrivo dei nostri figli è stata una grazia e una benedizione impagabile. Nessuno di noi rinuncerebbe a uno dei propri figli e nessuno dei nostri bambini rinuncerebbe a un fratellino per un paio di Nike».

«La nostra società», conclude Sberna, «è diventata individualista, edonista ed egoista: antepone i beni voluttuari e futili alla bellezza della vita». Eppure l’esperienza dei coniugi Sberna non è isolata, c’è una media altissima di famiglie numerose che si aprono all’affido e all’adozione. «Questo conferma che l’apertura alla vita delle famiglie naturali è totale».

Per informazioni rivolgersi a Luciano e Debora Mangiagalli (tel. 02.4222098 oppure luciano.mangiagalli@fastwebnet.it). Il sito è: www.famiglienumerose.it