Sabato 9 marzo, nella basilica di S. Ambrogio a Milano, si terrà l’annuale incontro diocesano dei fidanzati proposto dal Servizio per la famiglia della Diocesi. Si tratta di un momento di ritiro, di sosta, di riflessione per quelle coppie che sono in procinto di sposarsi.
Perché un momento diocesano? Sempre più i percorsi di preparazione al matrimonio si rivelano occasione preziosa di riavvicinamento alla fede e alla comunità cristiana da parte di chi se ne è allontanato dopo la Cresima. Spesso per queste giovani coppie il volto della Chiesa è soprattutto quello degli sposi e dei sacerdoti che incontrano in quelle serate di preparazione. Può essere un volto buono, rassicurante, accogliente, generoso; può essere a volte anche un volto stanco, sfiduciato, brontolone. E questi giovani, che saranno sposi, genitori ed educatori delle nuove generazioni, porteranno nel loro cuore il ricordo di quelle serate. Per loro la Chiesa, dopo il cammino verso il matrimonio, non sarà più solo quella del catechismo dell’infanzia, della prima comunione e della cresima, dei momenti spensierati all’oratorio, dei miracoli e delle parabole semplificate a misura di cucciolo, ma sarà anche quella delle riflessioni adulte sull’amore, la sessualità, la vita di coppia, la convivenza e sulla scelta tanto ardua oggi di un amore per sempre… E quanto più si sarà riusciti a trasmettere loro, lungo tutto il percorso, emozioni e sentimenti positivi, tanto più il ricordo nutrirà una percezione di Chiesa bella, viva, ospitale, rivolta a braccia aperte verso tutti, così come l’ha voluta Gesù.
La proposta del 9 marzo vorrebbe contribuire ad alimentare un buon ricordo, a correggerne uno più compromesso, a nutrire un sano immaginario, ad allargare gli orizzonti su una Chiesa che è oltre quei luoghi e quei volti incontrati lungo il percorso di preparazione al matrimonio; una Chiesa che dal cuore della metropoli milanese muove verso i desideri e i sogni degli uomini e delle donne di oggi che si incontrano, si scelgono, si amano, si sposano. Una Chiesa così incuriosisce, sorprende, appassiona, e lo fa con una liturgia tutta speciale: canti, immagini, testi, riflessioni, meditazioni, testimonianze vive, in un ambiente suggestivo e splendido, ricco di storia e di memorie.
L’incontro di quest’anno vorrebbe poi offrire un’iniezione di fiducia in un momento in cui sposarsi è più difficile che in passato. Lo farà a partire dalle parabole del tesoro nel campo e della perla preziosa, immagini che parlano di una coraggiosa decisione e di una conseguente grande gioia, del granello di senape e del lievito, che incoraggiano a credere in un futuro positivo e sorprendente. Sarà una festa, la gioia dell’amore che osa sfidare il corso incerto del tempo per intraprendere l’avventura più preziosa al mondo, quella della coppia che si accinge a vendere tutto per l’unica perla. E il tesoro di quell’amore iniziato come piccolo seme per la quotidiana e momentanea sopravvivenza dei due, si fa grande albero abitato da nidi ospitali, pane buono che sfama i cuccioli e con essi garantisce futuro al mondo intero a gloria e lode del suo amato Creatore.