Nelle terre di Tombel e Kumba, nel nord-ovest del Camerun, sta per nascere un progetto di cooperazione internazionale destinato a cambiare il volto locale dell’agricoltura e dell’allevamento. Il Victorine Ebude Project – promosso da Vicef (Vicky Ebude Foundation, onlus italo-camerunese attiva da molti anni nel volontariato sanitario e nell’assistenza agli orfani), dall’autorità pubblica camerunense Soweda (South West Development Authority) e dal Consorzio Kupe, composto da professionisti e imprenditori lombardi – intende infatti trasformare circa 5 mila ettari in un polo agro-zootecnico moderno.
Oggi il territorio è già caratterizzato da un’economia agricola, ma per prodotti destinati all’esportazione, come banane, cacao e olio di palma. «Lo scopo del progetto – spiega il diacono ambrosiano Massimo Tallarini, che vi è coinvolto – sarà invece di convertire il territorio nella produzione di latte e carne che soddisfino la domanda alimentare della popolazione. Nella fase iniziale c’è stato un sopralluogo nelle aree destinati alla riqualificazione, in cui si sono individuate le principali attività casearie che potessero attecchire».
Il modello di riferimento è la cooperativa agricola italiana della Pianura padana. In questa prima fase Tallarini è il referente del piano di formazione di Manuel, un sacerdote camerunense che, dopo aver imparato la lingua italiana, trascorrerà almeno un anno nelle fattorie della pianura padana – in particolare a Crema – dove, lavorando al fianco dei proprietari e del personale, apprenderà le nozioni necessarie per la gestione aziendale di queste attività. «Sarà necessario almeno un intero anno di formazione – spiega il diacono – perché, oltre all’ostacolo della lingua, dovrà comprendere le caratteristiche di coltura e allevamento di ogni singola stagione, senza dimenticare tutti i processi burocratici e amministrativi che derivano da questa attività».

Una volta terminato il processo di addestramento, il sacerdote tornerà in Camerun, dove si metterà a disposizione in una scuola con il compito di trasferire le competenze alla popolazione. L’obiettivo è formare almeno un centinaio di nuovi professionisti nelle tecniche più avanzate di allevamento, gestione aziendale, produzione lattiero-casearia e innovazione genetica, con particolare attenzione alla resistenza delle razze animali alle patologie tipiche dell’Africa centrale. Il progetto prevede anche la realizzazione di pascoli sulle alture, con l’obiettivo di produrre 120 mila litri di latte al giorno, da circa 30 mila capre, grazie a cui saranno ricavati formaggi e carne.
Referenti tecnici del progetto sono Francesco Rivolta e Valerio Bitetto. A coordinarlo sarà la facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a Piacenza; coinvolti anche l’Università di Camerino, storica istituzione italiana con una lunga esperienza di attività in Africa in collaborazione con la Fao, e i due atenei di Buea, tra cui la Catholic University of Cameroon (Catuc) – Campus di Kumba, che conoscono il territorio e possiedono specifiche competenze scientifiche e formative nel settore agricolo.




